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    Italia, Sirigu: 'Capisco dubbi, ma la Nazionale non si discute. Sulle difficoltà del Torino...'

    Italia, Sirigu: 'Capisco dubbi, ma la Nazionale non si discute. Sulle difficoltà del Torino...'

    Accanto ad Alberico Evani, il portiere del Torino e della Nazionale Salvatore Sirigu ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Italia-Estonia: "A prescindere da amichevole e Nations League, l'opportunità di vestire la maglia Azzurra è per chiunque un motivo d'orgoglio. Chi va in campo, chi fa parte di questo gruppo è onorato di poterlo fare, il primo sentimento è questo. L'importanza della partita è giocare con l'Italia, di per sé è già il massimo per un professionista".

    L'ITALIA NON PIACE PIU'? - "Non credo, forse è un momento talmente particolare che le persone in generale ma anche i club o i dirigenti possano avere paura: non potendo controllare la pandemia, non controllare i tesserati, magari non ostacola ma ha dei dubbi. È comprensibile, ma il protocollo è anche più rigido in Nazionale: siamo isolati, facciamo controlli e ci atteniamo alle misure di sicurezza, anche quando affrontiamo dei viaggi c'è la massima sicurezza. Non è una cosa controllabile, ma si può ridurre la percentuale di contagio. Possiamo contagiarci fra club e nazionali, speriamo non succeda. Che qualcuno abbia dubbi ci può stare, capisco il momento, ma l'importanza della Nazionale è indiscussa".

    DIFFICOLTA' TORINO - "E' una cosa a parte che non c'entra niente con quello che stiamo facendo e costruendo al Torino. Spero che la nuvoletta nera vada via, ma non credo molto a queste cose. Se devo fare una prima analisi di quello che è il primo periodo granata, devo dire che è preventivabile passare un periodo critico perché non abbiamo avuto il tempo per metabolizzare le scorie e lavorare con il mister. Sia per i risultati che per il tempo per poterli applicare alla lettera, stiamo lavorando molto ma stiamo costruendo, siamo consci di dover passare momenti difficili. Ora c'è la Nazionale, serve mentalmente per staccare un po', quando tornerò a Torino mi dedicherò come prima, o anche di più, al nostro progetto".

    CAPITANO - "Vedremo, l'ultima volta ha fatto il capitano Stephan e sono stato molto contento per lui: ha giocato in Cina, sta passando un momento particolare, la fascia è stata importante. Sono stato felice per lui, poi se la prendo io tanto meglio. Sappiamo che la squadra ha un capitano, Chiellini, poi Bonucci che se lo è guadagnato di diritto. Portare la fascia può essere la gioia di un giorno, siamo consapevoli chi la porta e chi l'ha sul braccio sul serio".

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