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Italia, la Roma e quella clausola che nessuno ha pagato: per Pellegrini è il momento della verità
LA CLAUSOLA - Poteva essere l'estate del suo addio alla Roma, dicevamo, ma così non è stato nonostante quel contratto in scadenza 30 giugno 2022 non sia ancora stato rinnovato. Anzi, perfino la clausola rescissoria da 30 milioni ancora presente negli accordi con la Roma non è stata presa in considerazione né dall'Inter, né dalla Juventus, entrambe impossibilitate a sborsare cifre importanti sul mercato. La quadratura di questa particolare sessione estiva hanno favorito la società passata da Pallotta a Friedkin, ma ora, con gli addii di Dzeko e Kolarov, per Pellegrini cambierà anche il ruolo all'interno della società.
DECISIVO - Pellegrini sarà infatti il nuovo capitano della società giallorossa che perde in un sol colpo i senatori dello spogliatoio e metterà sulle sue spalle (e su quelle di Zaniolo) la responsabilità di un'annata che si prospetta cruciale per l'inizio del nuovo progetto giallorosso. La qualificazione alla prossima Champions League sarà importantissima per un bilancio che Friedikin è riuscito soltanto parzialmente a sistemare e il responso del campo passerà, inevitabilmente, anche dal suo rendimento.
LA NAZIONALE - Un rendimento che, almeno nella prima uscita con la Nazionale di Roberto Mancini non è stato adeguato al suo valore. Sì perché oltre alla Roma e al mercato, il 2020/21 del classe 1996 porterà anche all'Europeo da giocare con l'Italia. La gara contro la Bosnia di venerdì sera è stata ampiamente al di sotto delle sue potenzialità. I ritmi bassi, la stagione appena cominciata e una difesa che pochi spazi ha lasciato ai trequartisti azzurri sono soltanto una parziale scusante. Da Mancini a Fonseca, dalla Roma alle squadre interessate a lui sul mercato, tutti si aspettano di più. E per Pellegrini il 2020/21 è il momento della veirtà.