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Italia, Prandelli: 'Da oggi si pensa solo alla Repubblica Ceca' VIDEO
Primo giorno di raduno a Coverciano, primo imput di Cesare Prandelli: “La cosa che ho detto subito ai ragazzi è che da oggi si pensa alla Repubblica Ceca. Può essere la partita che può farci affrontare le ultime con un progetto diverso, non si può arrivare alla vigilia di una gara importante e avere la concentrazione, bisogna lavorare da ora su questo. Il disturbo potrebbe essere pensare al Brasile e può essere un errore”. Il commissario tecnico della Nazionale ha aperto con queste parole la conferenza stampa odierna, poche ore prima dell’inizio della preparazione della squadra in vista dell'amichevole di venerdì 31 maggio a Bologna contro San Marino (ore 20.45) e del match di qualificazione ai Mondiali contro la Repubblica Ceca in programma il 7 giugno a Praga che anticiperanno la partenza per il Brasile. “Abbiamo tanti giorni – ha proseguito Prandelli - per preparare la Confederations, ma dobbiamo pensare al 7 giugno (ore 20.45). Non ci sarà nessun tipo di esperimento”. Analizzando la stagione appena conclusa, il cittì mostra ottimismo per il cammino della Nazionale: “Il nostro campionato ha offerto un buon calcio, ma ci manca un po' di qualità per essere competitivi a livello europeo. La stagione è stata dura, però la maglia azzurra fa ritrovare entusiasmo. Le sensazioni sono buone. Tre anni fa abbiamo iniziato un progetto sapendo che avremmo incontrato difficoltà, eravamo consapevoli che avremmo dovuto cercare ritmi più alti e gioco di qualità. Non si può pensare di risolvere le partite con un episodio o con una giocata”.
La finale di Champions League e quella di Coppa Italia, nel giro di 24 ore, consentono un confronto a 360 gradi tra il calcio europeo di vertice e il made in Italy: “Siamo lontani – ammette Prandelli - noi usiamo termini come vita e morte. Gli altri vedono le partite come momenti di gioia, con la voglia di stupire. Noi siamo rimasti ai sassi che vengono lanciati ai pullman. Dovremmo andare allo stadio con uno spirito diverso. La violenza è sempre violenza, è un problema che va di pari passo con quello del razzismo. Quest'ultimo è un tema che affronteremo. Sono convinto che le squadre devono avere la capacità di discutere anche argomenti scomodi, lo abbiamo fatto lo scorso anno prima degli Europei e lo faremo anche stavolta”.
VECCHI E NUOVI - Nella Nazionale di Prandelli è determinante un elemento esperto come Andrea Pirlo: “E' un riferimento per tutti i giovani, anche per quelli che cercano di rubargli il posto. E' una gioia vederlo in Nazionale: se sarà stanco, valuteremo. Ma questo è un problema secondario, sono convinto che troveremo tutti pimpanti”. Ci sono anche i giovani, come Cerci e Sau, quest’ultimo entrato nel gruppo dopo un’eccellente stagione con il Cagliari: “Cerci quest'anno mi è piaciuto molto, perché è stato determinante nella fase offensiva del Torino. Ha fatto quello che serve per essere considerato un attaccante aggiunto. Per quanto riguarda Sau, è un attaccante moderno, ha velocità e resistenza, vede la porta. E' un giocatore che fa la fortuna degli allenatori, perché si adatta alle esigenze del tecnico”.
OSVALDO – “Prima di prendere una decisione su Osvaldo, voglio capire bene tutti i passaggi della vicenda e confrontarmi con i dirigenti della Roma: di sicuro sarà unadecisione in tempi brevi”: il riferimento è al comportamento tenuto dal giocatore della Roma dopo il derby di ieri e alle frasi postate su Twitter. “Adesso non dobbiamo darerisposte a nessuno - ha proseguito il ct della Nazionale – certo che in questo gruppo vanno seguiti comportamenti di un certo tipo e, se così non è, abbiamo preso e prenderemo provvedimenti adeguati. Ma voglio parlare prima con i dirigenti giallorossi, confrontarmi con serenità, poi prenderemo una decisione. Siamo in Nazionale, e questo impone serenità”.
GIGI RIVA – “Abbiamo cercato di fargli capire che la Nazionale è la sua casa e che la porta è sempre aperta. Il prossimo sarebbe il decimo Mondiale per lui: un traguardo epico, se lo meriterebbe. Abbiamo percepito che c'è uno spiraglio, al telefono ho sentito che sorrideva. Per me è sufficiente”.
CITTADINANZA ONORARIA – “Sono molto emozionato perché, dopo otto anni vissuti a Firenze, mi sento un po' fiorentino”: Cesare Prandelli ha commentato così la proposta di conferirgli la cittadinanza onoraria da parte del Comune di Firenze, unacerimonia che farà slittare di mezz'ora l'inizio del primo allenamento in programma oggi a Coverciano, alle 16.30. “E' stata davvero una bella proposta - ha continuato il ctazzurro, a Firenze dal 2005, da quando cominciò ad allenare la Fiorentina, un'avventura durata fino al 2010 – questa cittadinanza onoraria la sto vivendo con molta gioia”.