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Italia: metà squadra si inginocchia per la lotta al razzismo e metà no
COSA E' SUCCESSO - Si tratta del consueto rito di adesione al movimento Black Lives Matter, contro la violenza e ogni forma di discriminazione per il colore della pelle. Un tema particolarmente sensibile per il mondo britannico e per questo Bale e compagni si prostrano in maniera compatta. Meno uniforme invece il comportamento della Nazionale di Mancini: Belotti, Bernardeschi, Chiesa, Pessina, Toloi ed Emerson si inginocchiano aderendo all'iniziativa; non fanno altrettanto Jorginho, Verratti, Bastoni e Bonucci che restano in piedi. Un comportamento, questo, che ha generato polemica sui social.
LIBERTA' DI SCELTA - Occorre premettere che inginocchiarsi o meno è una libera scelta delle singole federazioni e, nel dettaglio, ogni federazione può lasciare libera scelta ai giocatori. Così ha fatto la Figc, come aveva spiegato in conferenza stampa Leonardo Bonucci: "Siamo tutti contro ogni forma di discriminazione e di razzismo, è una libera scelta delle singole federazioni". E se contro Turchia e Svizzera nessun giocatore si era inginocchiato, contro il Galles la scena si è parzialmente ripetuta, con alcuni Azzurri che hanno deciso all'ultimo di inginocchiarsi e seguire la condotta dei colleghi britannici. Dividendosi nel proprio atto, dividendo l'opinione pubblica, in parte favorevole e in parte contraria alla reiterazione di questo rito in competizioni sportive.