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    Italia leziosa e in difficoltà, ma fiducia in Mancini: contava vincere. E la differenza reti sorride

    Italia leziosa e in difficoltà, ma fiducia in Mancini: contava vincere. E la differenza reti sorride

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan

    Per vincere vinciamo (2-0 anche in Bulgaria) e pure la differenza reti non piange (in due gare abbiamo segnato gli stessi gol della Svizzera senza però subirne nessuno), però non siamo più brillanti come prima. Contro l’Irlanda del Nord abbiamo regalato un tempo gestendo il vantaggio, contro la Bulgaria abbiamo cominciato a giocare veramente solo nell’ultimo quarto d’ora di partita quando, oltre a segnare il raddoppio, abbiamo sfiorato il tris con Immobile (due volte) e perfino con Bernardeschi.

    Nessuno vuole dire che l’Italia piace meno del solito, ma sarebbe puerile fingere che le difficoltà non ci siano e che sia necessario cambiare passo. 

    Ieri sera ho sentito il c.t. Roberto Mancini dire che l’Italia vuole battere la Svizzera, cioè il rivale diretto per la qualificazione, a ribadire che la differenza reti può interessare solo chi nella testa non ha pensato ad un grande percorso, come invece devono fare gli azzurri.

    Naturalmente sono d’accordo con lui, come riconosco che andare a vincere in giro per l’Europa è sempre più difficile (la Spagna in Georgia ci è riuscita solo al 92’ e nel primo tempo era sotto) e se trovi avversari come la Bulgaria, costantemente dietro la linea della palla e disinteressata perfino ad attaccare, diventa dura per tutti. 

    Però l’Italia ha giocato sotto ritmo e una partita lenta, o meglio, la palla che viaggia lenta favorisce sempre chi si dispone per difendere perché ha tempo per posizionarsi e le posizioni chiudono gli spazi.

    Ecco, il problema è stato questo e l’Italia, anziché cambiare marcia, si è adattata alle volontà altrui convinta com’era che un gol, prima o poi, sarebbe arrivato. E in effetti tardi (43’), ma è arrivato. Grazie ad un rigore seminventato dal pessimo arbitro Vincic che ha punito una mezza spinta di Dimov su Belotti. In verità il difensore bulgaro prima accenna ad una vistosa trattenuta, poi vi rinuncia, infine si appoggia sul nostro centravanti. Rigore, forse, compensatorio (e sarebbe la peggior cosa) di uno non concesso in avvio per fallo su Chiesa. Belotti, comunque, ha trasformato con precisione e l’Italia ha chiuso il primo tempo in vantaggio.

    Ma sinceramente c’era poco da salvare in una squadra leziosa anziché dinamica, dedita ad un palleggio fine a se stesso, pressante ma poco incisiva e, soprattutto, stolida nelle conclusioni. Ovvio che la Bulgaria non facesse paura, ma in partite vissute sul filo di un virtuale equilibrio, basta un episodio per farsi raggiungere e compromettere una vittoria.

    Detto che nel secondo tempo ci sarebbe stato un calcio di rigore anche per i nostri avversari (fallo di mano in caduta di Sensi), l’Italia ha giocato poco in profondità e molto in orizzontale. Proprio Sensi, schierato da centrale di centrocampo, non ha convinto anche a causa della sua lunga inattività. Cosicché la prestazione collettiva è cambiata proprio quando Mancini (68’) ha messo Locatelli per Sensi e Di Lorenzo per Florenzi. 

    Quattro minuti dopo (72’), Belotti ha colpito il palo (splendido assist di Verratti, pallonetto in anticipo su difensore e portiere con palla respinta dal legno e poi spedita malamente alta) e la squadra ha cominciato a girare anche perché l’attenzione mentale e la condizione fisica della Bulgaria sono andate svanendo.

    L’Italia è progressivamente cresciuta dal 73’, nel momento in cui sono entrati, sia Immobile (per Belotti), sia Bernardeschi (per Chiesa). Primo perché l’Italia ha trovato il raddoppio (82’) su splendida conclusione a giro di Locatelli (primo gol in azzurro, ben assistito da Insigne), secondo perché Immobile (87’) ha scandito la profondità a Bonucci per la più semplice delle conclusione in porta. Invece Ciro, pur solo davanti a Iliev gli ha tirato addosso. Ma al 91’, imbeccato da Locatelli, Immobile, anche se defilato, ci ha provato con una sventola in diagonale deviata ancora dal portiere bulgaro.

    L’Italia, dunque, ha chiuso in avanti (rimarchevole anche una conclusione di Bernardeschi) alla ricerca di un terzo gol che, al di là dei meriti, sarebbe servito come il pane per la differenza reti.

    Tuttavia Mancini sa il fatto suo. Ha raggiunto il ventiquattresimo risultato utile consecutivo (meglio di lui solo Pozzo con 30 e Lippi con 25) ed è il c.t., a pari merito con Lippi, ad avere totalizzato solo due sconfitte dopo 29 gare. Fidarsi di lui è il minimo che si possa fare.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO


    Bulgaria-Italia 0-2 (primo tempo 0-1)

    Marcatori: 43' rigore Belotti (I), 38' st Locatelli (I).

    Bulgaria (3-5-2): Iliev; D. Dimov, Antov, Bozhikov; Cicinho (1' st Karagaren), Chochev, Kostadinov (17' st Malinov), Vitanov (43' st Rainov), Tsvetanov; Delev (33' st Iliev), Galabinov. Ct.: Petrov.

    Italia (4-3-3): G. Donnarumma; Florenzi (23' st Di Lorenzo), Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Barella, Sensi (23' st Locatelli), Verratti (43' st Pessina); Chiesa (31' st Bernardeschi), Belotti (30' st Immobile), Insigne.​ Ct.: Mancini.

    Arbitro: Vincic (SLO).

    Ammoniti: 12' st Kostadinov (B), 14' Bozhikov (B), 39' st Locatelli (I), 44' st Bernardeschi (I).

     
     


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