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    Italia, le pagelle di CM: Buffon un mostro, Pellè è lo spacca Spagna

    Italia, le pagelle di CM: Buffon un mostro, Pellè è lo spacca Spagna

    • Andrea Distaso
    ITALIA-SPAGNA 2-0


    Buffon 7,5: è inoperoso per un'ora abbondante, poi abbassa la saracinesca nel momento di maggior sofferenza sulle sventole di Iniesta e Piquè e nel finale è prodigioso sulla spaccata ravvicinata del centrale del Barcellona. Un mostro

    Barzagli 7: nel primo tempo non fatica ad annullare un Nolito inesistente, soffre maggiormente nella ripresa quando in zona viene ripetutamente puntato da Morata e Silva, ma con la consueta esperienza tiene botta anche stavolta.

    Bonucci 7,5: leader tecnico di un reparto difensivo che sta sbagliando pochissimo e con la qualità di un regista. Fa scomparire dal campo Morata, soffre un po' di più con un osso duro come Aduriz.

    Chiellini 8: praticamente perfetto in marcatura, la sua prova è ovviamente nobilitata dal gol che sblocca la partita. Chi temeva la classica ammonizione alla Chiellini, che lo avrebbe escluso dal quarto con la Germania, è rimasto deluso. Un gigante.

    Florenzi 6,5: finalmente ricollocato nella sua posizione naturale, si dimostra il miglior vice Candreva a disposizione. Nel primo tempo asfalta Jordi Alba, nella ripresa è costretto ad una gara di maggior sacrificio. Esce stremato.

    (dall'84' Darmian 6: entra nel finale e firma l'assist per il raddoppio di Pellè)

    Parolo 7: un combattente nato, autentico dominatore delle mischie e dei palloni alti per almeno un'ora, sfiora anche il gol del vantaggio. Se Iniesta, Fabregas e Silva a lungo non sono riusciti ad incidere, lo si deve all'energia inesauribile del mediano della Lazio

    De Rossi 7,5: finchè gli acciacchi non lo costringono alla resa, è il signore della mediana azzurra. Lotta e imposta con la stessa disinvoltura, ha la velocità di pensiero per verticalizzare e trasformare immediatamente in offensive le azioni dell'Italia. Il tunnel su Iniesta in mezzo a 3-4 spagnoli è la migliore fotografia della partita.

    (dal 54' Thiago Motta 5: ha la sfortuna di entrare al posto di un compagno che stava girando a mille e in un momento in cui la Spagna sale di tono, ma il suo ritmo è troppo compassato per un torneo del livello dell'Europeo. Ammonito, salterà la sfida con la Germania.)

    Giaccherini 7,5: è sempre più la nostra chiave tattica in questo Europeo, la mezzala in grado di scompaginare qualsiasi piano dei nostri avversari. Macina una quantità indicibile di chilometri senza perdere lucidità ed efficacia. Sfiora il raddoppio a fine primo tempo con una grande conclusione su cui De Gea si supera.

    De Sciglio 7: siamo sicuri che questo sia lo stesso terzino che al Milan stenta e balbetta da un paio di stagioni a questa parte? Grintoso, puntuale su ogni anticipo, vince alla grande il confronto alla distanza con l'esperto Juanfran e anche nella fase di maggiore pressione della Spagna non arretra di un centimetro.

    Eder 6,5: il gol fallito a tu per tu con De Gea, che avrebbe potuto risparmiarci molte sofferenze, è l'unico neo su un'altra prova di grande sacrificio e tatticamente impeccabile. Porta a casa e batte in maniera meravigliosa la punizione da cui nasce l'1-0, spacca spesso in due la difesa spagnola sulle spizzate di Pellè. Fondamentale.

    (dall'82' Insigne 6,5: gli bastano una decina di minuti, recupero compreso, per dare il suo contributo per far salire la squadra in un finale di enorme sofferenza e con la sua apertura dà il via alle danze per l'azione che chiude la partita.)

    Pellè 7: crea il primo pericolo della gara, schiacciando in testa a Busquets e costringendo De Gea al primo miracolo di serata. Le sue spizzate e le sue sponde, esattamente come col Belgio, disorientano la coppia di centrali avversari e soprattutto non si contano. Non sempre bello da vedere e in totale apnea negli ultimi 20 minuti, ha il merito di chiuderla ancora con un comodo tocco sotto porta


    All. Conte 8: abbiamo finito gli aggettivi per un ct che, indipentemente da come finirà l'Europeo, rimpiangeremo a lungo. L'ha preparata a meraviglia, attaccando la Spagna a tutto campo, costruendo una gabbia che ha inibito le trame centrali dei fenomeni di del Bosque e vincendola soprattutto sugli esterni, dove Jordi Alba e Juanfran non si sono mai visti.

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