Redazione Calciomercato
Italia, la rivoluzione francese di Spalletti: le tre chiavi che fanno dimenticare l'incubo Europei
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La rivoluzione francese stavolta l’ha fatta Spalletti, traducendo e adattando le tre parole iconiche per Parigi e dintorni: “libertè, egalitè, fraternitè”. Libertà: di giocare con la difesa a tre e con un’unica punta, pensando al calcio figlio del campionato e non quello teorizzato per conto proprio. Uguaglianza: in campo chi è più in forma senza gerarchie precostituite, infatti l’80% dei titolari di movimento erano diversi rispetto a quelli che si erano congedati con tristezza dall’Europeo. Fratellanza: si è visto un gruppo, entusiasta e compatto, anziché una nazionale sbriciolata da inutili rivalità interne e ossessioni tattiche. Tre parole simboliche per la rivoluzione italiana. Tre gol per vincere contro una Francia lenta e presuntuosa, cioè a immagine e somiglianza di Mbappé, campione davvero involuto.
Ultimo appunto da non dimenticare, prima di pensare alla prossima partita. Eravamo partiti con l’handicap del gol regalato dopo una decina di secondi. Sembrava finita prima di iniziare, la nuova nazionale di Spalletti. Invece è iniziata lì, benissimo, prima di finire malissimo. Applausi e viva l’Italia. Questa Italia.
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