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Italia ko con l'Under 20? Peggio nel '94: 'Pontedera ai Mondiali', la brutta figura di Sacchi e il Cruyff di provincia
KO CON L'UNDER 20 - L'Italia di Mancini ieri ha perso contro l'Under 20 di Bollini, ex Lazio e Salernitana, uno che coi giovani sa lavorare decisamente bene, in una partita disputata su due tempi da mezz'ora l'uno, con Emerson Palmieri, Toloi, Raspadori, Chiesa, Sirigu e Meret prestati, alternativamente, alla formazione degli Azzurrini. Non la Nazionale vera, quella uscita vittoriosa dalla sfida contro la Repubblica Ceca dando spettacolo, ma le seconde linee, quelle non scese in campo e che hanno fatto arrabbiare il ct Mancini. Sì, perché il commissario tecnico è rimasto deluso dalla prestazione degli altri convocati, apparendo scuro in volto. Una sconfitta che crea eco mediatico, ma che non ha niente a che vedere con la rumba presa dalla squadra di Arrigo Sacchi 17 anni fa.
IL CRUYFF DI PROVINCIA - La rete di Massaro rese meno amaro il passivo, con Collina che diede anche un recupero extra per permettere agli Azzurri di pareggiare. Niente da fare. Il Pontedera vinse, il Pontedera trionfò, 'il Pontedera ai Mondiali' qualcuno titolò. D'Arrigo, che subito dopo quella partita e quella stagione venne soprannominato il Cruyff di provincia, fedele al gioco olandese, appassionato del mondo Barcellona e alla ricerca della squadra perfetta che doveva difendere come il Milan di Sacchi, giocare a centrocampo come il Parma e attaccare come il Foggia di Zeman, preso dall'euforia si dimenticò di dire alla moglie della sorprendente vittoria: "Quando mi sono reso conto di aver compiuto un'impresa? Quando mia moglie, che non è appassionata di calcio, si è arrabbiata perché aveva saputo della vittoria del Pontedera sulla Nazionale da altri, e non da me". Euforia toscana, per una squadra che costava 200 milioni nell'insieme (un centesimo di Roberto Baggio) si allenava in palestra al ritmo di rock, che aveva allenamenti computerizzati e giocava una zona pura, da una parte; dramma azzurro dall'altra, che vedeva un progetto tecnico, quello sacchiano, affondare di fronte al 4-3-1-2 con pressing a tutto campo del Pontedera, scelto per giocare come la Norvegia. Tanto che Arrigo a D'Arrigo disse: "Pressing a tutto campo e ritmo elevato, mi raccomando". Pronta la risposta di D'Arrigo ad Arrigo: "Mister, noi giochiamo già così".
ITALIA DA C2 - Nel day after Matarrese chiamò Sacchi, in una telefonata, rimasta segreta, poi allenamento di due ore nella gabbia, videocassetta della partita insieme al giovane Ancelotti in seguito una notte tormentata dai dubbi. Alle 13.30 il liberi tutti, da Casiraghi a Baggio, da Conte a Peruzzi, tutti via da Converciano senza rilasciare una parola ai cronisti presenti. Sacchi, invece, si fermò e prese parola: "Ci vediamo tutti sabato prossimo, in ritiro", mandando nel panico i giornalisti, pronti a lanciare la notizia di un nuovo stage. E invece... "Sì, sabato prossimo. Gioca la C2 domenica, quindi...". Dubbi, critiche, gioco poco brillante, tanto che anche il New York Times riprese la notizia, analizzando pro e contro di aver affidato la panchina di una Nazionale a un allenatore come Sacchi. Poi, però, c'è stato anche un Mondiale vissuto da protagonisti, interrottosi a undici metri dal traguardo, sul più bello. Ecco, che il ko di Mancini con l'Italia Under 20 possa essere di buon auspicio. Magari con un(a) finale migliore. Del resto, il ko non è proprio uguale, quindi...