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Italia-Inghilterra, le pagelle di CM: magia Raspadori. Muro Toloi, Bonucci annulla Kane. E Dimarco è on fire
ITALIA
Donnarumma 6,5: quando si avventura in dribbling contro Kane fa venire i brividi agli Azzurri, ma se la cava. E proprio sul 9 inglese sfodera una doppia parata importante che spegne anche i fischi che gli riserva una piccola parte di San Siro.
Toloi 7: un muro nel vero senso della parola. Va in anticipo, chiude con le buone e se serve anche con le cattive. Non sbaglia nulla.
Bonucci 7: il giallo per fallo su Sterling non macchia una prestazione importante da parte del capitano azzurro. L'aria della Nazionale lo rigenera aveva detto alla vigilia, il campo gli dà ragione. Suo il lancio che innesca Raspadori.
Acerbi 7: è in un momento positivo e anche contro l'Inghilterra ne dà prova. Mancini lo preferisce a Bastoni, lui ringrazia con una prova solida.
Di Lorenzo 6: davanti si vede poco, dietro è ordinato ma rischia perdendo un paio di palloni sanguinosi.
Barella 5,5: genoroso in copertura, ma spesso impreciso con il pallone tra i piedi. Diverse le potenziali azioni sciupate per scelte o passaggi sbagliati (dal 63' Pobega 6: dà sostanza alla fase difensiva).
Jorginho 6: è il cervello della squadra ma in fase di possesso gli riesce poco. Lui allora reagisce e si spende anche come interditore. Con successo (dall'88' Emerson sv).
Cristante 6: Mancini lo manda in campo per mettere centimetri e muscoli, lui recepisce e porta avanti la missione con dedizione. L'aria del rinnovo in arrivo gli dà una spinta in più.
Dimarco 7: prova maiuscola dell'esterno interista. Subito il cross per Scamacca, poi diverse iniziative interessanti. Nel finale colpisce il palo con uno splendido diagonale, il gol sarebbe stato la ciliegina sulla torta (dall'88' Frattesi sv).
Raspadori 7,5: le partite difficili lo esaltano. Non brilla nella prima parte di gara, ma il gol è una perla: ridicolizza Walker e conclusione a giro che chirurgica, giocata da campione che conferma una crescita continua. Standing ovation all'uscita dal campo (dall'81' Gabbiadini 5,5: ha sui piedi l'occasione per chiudere la partita, la sciupa mandando sui piedi di Pope).
Scamacca 6,5: finché resta in campo è il più pericoloso degli Azzurri. Pope gli nega il gol al 5', su un colpo di testa, da lì non perde un pallone toccato (dal 63' Gnonto 6: il suo ingresso in campo manda inizialmente in leggera confusione Maguire, poi l'Inghilterra prende le misure.
Ct Mancini 6,5: deve fare i conti con tante assenze, ma trova il modo di imbrigliare il gioco dell'Inghilterra. Sceglie correttamente di mettere da parte il 4-3-3 dopo l'infortunio di Immobile e dispone gli Azzurri con un ordinato 3-5-2, i cambi aiutano a consolidare.
INGHILTERRA
Pope 6,5: i suoi riflessi negano il gol a Scamacca in avvio, nulla può sulla rete di Raspadori. E' bravo a rimanere in piedi e chiudere su Gabbiadini.
Walker 5: balla come i compagni di reparto, troppo leggero nella marcatura su Raspadori in occasione del gol (dal 72' Shaw 5,5: non cambia la sostanza della situazione).
Dier 5,5: soffre Scamacca sui palloni alti e va in difficoltà con la velocità di Raspadori. Si riscatta parzialmente con un paio di chiusure in area.
Maguire 5: è un momento difficile per il centrale dello United e si vede, non dà sicurezza ai compagni.
James 5: annullato completamente da Dimarco, davanti non propone nulla di utile.
Bellingham 5,5: è l'unico che prova a proporre qualcosa in mezzo, senza riuscirci il più delle volte. E' suo però l'ultimo brivido, con il colpo di testa che finisce alto.
Rice 5: poco ordine, poca sostanza, poco di tutto.
Saka 4,5: è appena stato premiato come giocatore inglese dell'anno. Non si vede, partita anonima (dal 72' Grealish 5: dovrebbe dare una spinta in più, nulla da fare).
Foden 5,5: qualche tocco che manda in difficoltà gli Azzurri, che alla fine gli prendono le misure.
Kane 5,5: Bonucci e compagni gli mettono la museruola, lui prova a liberarsene ma non ci riesce mai.
Sterling 5,5: costringe Bonucci al giallo, un paio di fiammate e nient'altro.
Ct Southgate 5: poche idee e confuse, l'Italia ingabbia ogni iniziativa e lui non trova i correttivi adatti. Lasciare fuori Abraham in una partita del genere lascia più che una perplessità.