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Italia fuori dai Mondiali: i giovani calciatori italiani non hanno fame!
ho aspettato a scrivere alla redazione di calciomercato.com qualche giorno dopo la sconfitta con la Macedonia. Prima di inviare la mia mail, volevo leggere i soliti luoghi comuni su cosa non va nel calcio italiano: troppi stranieri, i giovani italiani che stentano a esordire in prima squadra, i settori giovanili che lavorano poco e male, gli scout che non sanno riconoscere i talenti, ecc. ecc.
Sono tutte ipocrisie!
Così come i rimedi che vengono ventilati mi sembrano aria fritta: meno stranieri nei settori giovanili, obbligo di far esordire x calciatori giovani italiani in prima squadra (2?), porte chiuse agli extracomunitari, e via dicendo.
Perché non diciamo la verità!?
I nostri calciatori, grandi e piccini, non hanno FAME!
Non c'è da ricostruire un bel niente con norme e regolamenti, bisogna solo lavorare sulla testa dei ragazzi e far ritrovare loro la voglia di arrivare in alto. E' un compito che spetta a tutti noi: genitori, allenatori, dirigenti e, per non far torto alla sua categoria, anche ai procuratori che spesso sono i consiglieri più vicini ai ragazzi.
Bisogna lavorare sui valori: umiltà, sacrificio, dedizione al lavoro. Lavorate sulla testa dei ragazzi!
E insegnate loro anche l'educazione: le foto degli spogliatoi post partita contro la Macedonia non sono certamente l'esempio da dare alle nuove leve del calcio!
Scusate lo sfogo, ma arriva da un signore ormai un po' anziano che forse non potrà rivedere mai più (per ragioni di età) la propria Nazionale ai Mondiali del 2026. Nonno Armando di Nocera Inferiore
Caro Nonno Armando,
la situazione però è la seguente: troppi stranieri nei settori giovanili (è un dato di fatto), pochissimi calciatori giovani italiani esordiscono in prima squadra, parametri di valutazione nello scouting da rivedere (alti e grossi!?), percentuali bassissime di calciatori che dalla primavera fanno capolino in prima squadra.
Ai problemi innegabili che attanagliano da oltre un decennio il calcio nostrano, non posso negare che quanto da Lei denunciato non abbia un sacrosanto fondo di verità: da addetto ai lavori noto, infatti, che i ragazzi che arrivano da altre Federazioni nei nostri campionati giovanili hanno proprio quella che lei ha definito senza mezzi termini FAME; sarà anche questo un altro luogo comune?
Ma ora passo la palla agli utenti di calciomercato.com ponendo il quesito più difficile: come farà l'Italia del calcio a tornare competitiva per i Mondiali del 2026?