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    Italia femminile, Cecchi Paone:  'Prima solo io difendevo le ragazze. Nazionale? Almeno la metà sono lesbiche'

    Italia femminile, Cecchi Paone: 'Prima solo io difendevo le ragazze. Nazionale? Almeno la metà sono lesbiche'

    Alessandro Cecchi Paone, giornalista e conduttore tv, parla a Radio 24, nel corso de La Zanzara, della Nazionale femminile italiana, impegnata al Mondiale in Francia: "Ora tutti zitti a chiedere scusa. Per anni ho sostenuto il calcio femminile e l’ho difeso dai dirigenti federali che lo hanno attaccato dicendo che il calcio non era per le donne, lo spogliatoio e queste cose qui..."

    DONNE LESBICHE - "Ci sono molte più donne lesbiche nel calcio femminile che gay in quello maschile. Da anni aspettiamo il coming out di un calciatore, ma dopo il Mondiale ci sarà il coming out di intere squadre femminili. In una squadra almeno la metà sono lesbiche e ovviamente non lo dico in senso negativo. Le ho sempre protette. Sono lesbiche perché c’è una componente maschile in alcune donne lesbiche che trova sbocco in ambiti che una volta erano solo maschili. E questo discorso vale anche per la Nazionale. Alcune le conosco. Perché non fanno coming out? Perché in un mondo maschilista hanno un problema in più rispetto all’uomo gay. Hanno un doppio problema". 

    PROSEGUE - "Nel calcio femminile c’è una notevole rappresentanza e ci sono dei settori dove l’orientamento sessuale ha una sua importanza, un peso. Leonardo da Vinci se non era gay non faceva quello che ha fatto. Aveva un tratto e una sensibilità, i modelli erano i suoi compagni o fidanzati. Leonardo è un genio universale, non italiano ed è fondamentale che sia gay. E Michelangelo se non fosse stato gay non avrebbe fatto in quel modo la Cappella Sistina o non faceva altre opere come le ha fatte...".

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