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Evani: 'Un bel regalo a Mancini. Italia favorita agli Europei? Arriviamo carichi'
CONFERENZA STAMPA - Evani è poi intervenuto in conferenza stampa: "Come ho detto ieri, la Bosnia è una nazionale che ci ha dato problemi, anche quando l'abbiamo battuta e anche oggi, nel primo tempo, ha avuto due occasioni per rimettere in pari la partita. Oggi ne mancava qualcuno, ma questa è una nazionale difficile da affrontare.
Per noi è un primo traguardo che ci eravamo prefissati, son due anni che si lavora e arrivare alle Final Four è un buon risultato. Ora siamo curiosi, vogliamo capire se il nostro livello è vicino a quello delle formazioni più importanti: non vediamo l'ora di confrontarci per vedere se siamo all'altezza.
Quando si ottengono tre vittorie in dieci giorni c'è entusiasmo e felicità, giocatori che stanno bene. Tutti avrebbero meritato di giocare per ocme si sono allenati e per come hanno vissuto questa settimana difficile, ritorneranno a casa motivati e vogliosi di continuare a fare questo tipo di prestazioni. La mia soddisfazione è quella di essere stato credibile, sono stato accettato e rispettato da staff e gruppo giocatori, mi hanno visto come non credevano: ho cercato di dare il meglio come faccio sempre, quando faccio una cosa è al massimo delle possibilità.
Messaggio ai club? No, avranno i giocatori carichi e contenti.
Dare un sorriso agli italiani in questo moento era uno degli obiettivi prefissati.
Barella e Insigne? Stanno crescendo con i loro club e qui si completano, trovano una squadra che esalta le loro caratteristiche perché questa squadra vuole principalmente giocare a calcio. La qualità fondamentale.
Italia favorita agli Europei? Non lo so, ma arriveremo motivati e convinti, se continueremo a fare le cose con questo spirito e questa qualità ci toglieremo qualche soddisfazione.
Cosa ho imparato in questi giorni? Tanto, ma lo faccio anche quando c'è Mancini, sono con la squadra: prendo tutto quello che c'è da imparare, in questi dieci giorni mi è piaciuto quello che i ragazzi mi hanno dato e che mi abbiano riconoscuto come allenatore.
Chi vorrei evitare in vista del Mondiale? Non ho parlato con Roberto, non ci preoccupa l'avversario: lo studiamo, vediamo i punti di forza e i punti deboli, pensiamo a sviluppare il nostro gioco, non ci snaturiamo per l'avversario. Non dobbiamo perdere la nostra forza, cercando di imporre il nostro gioco: quelle che ci toccheranno le studieremo e vedremo le contromosse".