Conte, guarda che Verratti: 'Forza Juve'
Da Manoppello, piccolo paese in provincia di Pescara, a Parigi la strada è lunga. Molto lunga. 1.451 km per l'esattezza. C'è chi li fa in macchina, chi in treno, chi in aereo. Poi c'è chi li percorre con la palla al piede, senza alcun tipo di paura. Marco Verratti ha deciso di non fare scalo nella Serie A. Un campionato da protagonista in B nel Pescara di Zeman, con il numero 10 sulle spalle, esprimendo il più bel calcio d'Italia, insieme agli amici Insigne e Immobile, poi il grande salto. Molti, in passato si sono bruciati. Lui no. E pensare che il Pescara lo prese dall'Arabona di Manoppello per 5mila euro e una decina di biglietti per Pescara-Juventus, nel 2006. Da quel momento, la sua ascesa è stata formidabile.
RIMPIANTO ITALIANO - Il Milan mise gli occhi su di lui, da giovanissimo. Provino andato a buon fine, ma prevalse la poca voglia di lasciare Pescara. Verratti ha la propria terra tatuata nel cuore, un ragazzo umile e disponibile con tutti, che appena può fa ritorno nel paese d'origine. Nell'estate 2012, prima del suo passagio al Paris Saint-Germain, Mazzarri non lo volle portare al Napoli e la Juventus fu molto vicina a chiudere l'affare, ma il club bianconero decise di non puntare forte su di lui, e se lo fece soffiare per 12 milioni di euro. Ora vale almeno il doppio e il suo agente, Donato Di Campli, ha già chiarito che in futuro non sarà inserito come pedina di scambio in nessun affare (da escludere un suo eventuale arrivo, quindi, in una trattativa tra PSG e Juve per Pogba).
SEMAFORO GIALLO - Affermato in un top club europeo, ieri contro il Chelsea ha offerto una prestazione sontuosa. Testa alta, palla incollata al piede, personalità da vendere e giocate da mandare in visibilio il pubblico. Unico neo: il cartellino giallo, che lo costringerà a saltare per squalifica l'andata dei quarti di finale. Laurent Blanc lo ha rimproverato più volte, come in passato fece già Carlo Ancelotti. Verrattì, come lo chiamano in Francia, è uno dal cartellino facile: in 36 presenze stagionali ha raccolto 11 ammonizioni. Eppure il suo gioco non è cattivo...
CHANCE AZZURRA - E' l'italiano che gioca a più alto livello, eppure per lui non c'è un posto da titolare in Nazionale. All'inizio della sua avventura azzurra, Conte disse che uno tra lui, Pirlo e De Rossi era di troppo. Vista la pessima stagione di Capitan Futuro e l'età avanzata del regista bianconero (che alla fase finale di Euro 2016 avrà già compiuto 37 anni), è giunta l'ora che le chiavi del gioco azzurro vengano affidate al numero 24 del PSG. Fabregas, presentando la sfida di ieri, ha detto che gli ricorda Xavi da giovane, insieme a Pirlo il più grande regista moderno. Possibile che non trovi spazio? Inoltre, Verratti sente molto la maglia azzurra, si è detto sempre disposto a tutto pur di vestirla. E la sua italianità è venuta fuori anche ieri, nel post partita: "Borussia Dortmund-Juventus? Per il bene del calcio italiano tifo Juve, nonostante la presenza del mio amico Ciro Immobile". Serve altro?
Angelo Taglieri