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Di Lorenzo: 'Italia, impara dal mio Napoli. Prima senza Vialli, abbiamo un dovere in più'
RETEGUI - "Si è presentato bene, avremo altri giorni per conoscerci meglio perché è la prima volta. Ma al di là delle qualità tecniche si vede che è un ragazzo perbene e noi l'abbiamo subito messo a suo agio".
ITALIA PIU' DEBOLE RISPETTO ALLE ULTIME TRE CHE HANNO SFIDATO L'INGHILTERRA? - "Non penso. Il gruppo è un po' cambiato, ma abbiamo giocatori di grande qualità, con una mentalità importante. Affronteremo l'Inghilterra al meglio delle nostre possibilità, sapendo che davanti abbiamo una grande nazionale".
QUALE QUALITA' DEL NAPOLI VORREBBE TRASMETTERE ALL'ITALIA? - "Si vede da fuori, parlando del Napoli, che oltre al gioco che esprimiamo ci divertiamo in campo. Era così anche con la Nazionale degli Europei, poi qualche risultato ha portato a perdere questa spensieratezza. Dobbiamo ritrovare questo, giocare insieme e con entusiasmo. Voglio portare un po' del Napoli in questa nazionale".
COSA E' CAMBIATO IN TRE ANNI - "Sicuramente sono cresciuto tanto in questi anni, ci sono stati vari momenti che mi hanno aiutato a crescere. Giocare in una grande squadra come il Napoli aiuta, ti confronti con giocatori forti e contro avversari forti. Mi sento migliorato in tanti aspetti. Sulla spinta del Maradona dico che so cosa può dare quella gente, spero ci sia una atmosfera bella anche contro l'Inghilterra perché ci può spingere a ottenere un risultato importante".
SPALLETTI E MANCINI - "Mancini mi ha dato la possibilità di esordire in Nazionale, è il sogno di chiunque inizi a giocare a calcio. Come Spalletti non sta tanto a guardare il nome ma gioca chi merita, questa è una cosa che li accomuna. Spalletti mi ha dato davvero tanto, oltre alla fascia di capitano mi ha migliorato come giocatore e anche di mister Mancini posso dire le stesse cose. Differenze? Non vedo grosse differenze, poi il lavoro quotidiano è diverso da quello che facciamo qui".
QUANTO MANCA DELLA NAZIONALE DEGLI EUROPEI? - "Non penso manchi quello spirito, ora siamo ripartiti. Dobbiamo tornare a divertirci, quando si sta bene in un posto si gioca meglio. L'Inghilterra è una grande squadra, ha grandissimi giocatori, l'ultima a San Siro abbiamo vinto e fatto una grande partita, dobbiamo dare tutti il massimo".
DIVENARE CAPITANO DELLA NAZIONALE E' UN'AMBIZIONE? - "Ci sono gerarchie ben precise e non ci penso, c'è chi è qui da più tempo di me ed è giusto che sia così".
PERCHE' IN ITALIA NON CI SONO GIOCATORI COME KVARATSKHELIA? - "In Italia ci sono giocatori forti che stanno venendo fuori, se vediamo il campionato italiano ci sono pochi giocatori italiani, è vero, ma ci sono giocatori di grande qualità. Tutto sta nel farli crescere e fargli fare il percorso migliore possibile".
PRIMO RADUNO SENZA VIALLI - "Sentiamo la sua assenza. Ne parlammo tra di noi quando purtroppo è venuto a mancare: ci ha lasciato qualcosa di bello, era profondo nelle parole che usava. Ci manca, quella di giovedì sarà la prima gara senza di lui e abbiamo anche un dovere in più, servirà ancora più impegno anche per lui".
C'E' MENO VOGLIA DI SOFFRIRE TRA I GIOVANI ITALIANI? - "No, non penso sia una questione di sacrifici. Come me ci sono altri ragazzi. Ognuno ha il suo percorso, io ho avuto un percorso difficile ma ho avuto l'opportunità di venir fuori nel modo giusto".
TERZINO 'ALLA CANCELO' - "Il ruolo del terzino negli ultimi anni si è evoluto molto, anche attraverso le idee del mister sono arrivato a questa interpretazione del ruolo. Tutti devono fare tutto in campo, c'è sempre bisogno di fare di più, tante volte siamo i primi registi di una squadra. C'è sempre bisogno di andare avanti con la crescita. Nel 3-5-2 come caratteristiche credo di poter ricoprire entrambi i ruoli".
GIOCARE AL MARADONA CON LA MAGLIA DELL'ITALIA - "Sarà una serata speciale, abbiamo scelto questo nome perché ci piaceva e quello era il nostro colore dominante. Mia figlia Azzurra? Lei ci sarà, giocare con l'Italia al Maradona sarà sicuramente speciale".