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    Italia, Conte: 'Con me gioca solo chi merita e chi è in forma'. Su Balotelli: 'Voglio gente che ha fame, non fama'

    Italia, Conte: 'Con me gioca solo chi merita e chi è in forma'. Su Balotelli: 'Voglio gente che ha fame, non fama'

    Ai microfoni della Rai parla il ct dell'Italia Antonio Conte al termine del successo ottenuto in Norvegia per 2-0, nel match valido per le qualificazioni ai prossimi Europei: "Non era semplice, da tantissimo tempo non si vinceva in Norvegia e sono sempre partite particolari queste. In nove giorni abbiamo fatto cose importanti con questo gruppo. Ero sereno perchè li ho visti lavorare bene, ora dobbiamo progredire dal punto di vista del gioco".

    Sulle difficoltà emerse e sull'abbraccio con Buffon: "È stato di liberazione, non era semplice vincere qui, era da tantissimo che non lo facevamo. In pochi giorni abbiamo fatto subito cose importanti, ora miglioreremo il gioco e ci conosceremo di più. Buffon non ha sporcato i guanti, potevamo fare anche più gol. Non sarà facile per le altre fare tre punti qui”.

    Sulla condizione: "I ragazzi hanno voglia di applicare la mia idea di calcio. A volte ce l’hanno fatto bene, a volte meno. Ma mi è piaciuta l’inclinazione a far partire il gioco palla a terra da dietro. Abbiamo fatto tutti i giorni allenamenti doppi, perciò i margini di miglioramento ci sono. Siamo partiti con 7/11 diversi da quelli che hanno giocato il Mondiale, dateci tempo”.

    Conte successivamente parla anche in conferenza stampa: "L'idea di gioco è quella di avere una squadra che conosce bene una situazione di gioco. Noi non andiamo subito a verticalizzare, cerchiamo di fare possesso palla portando la sfera da una zona all'altra del campo per trovare il varco giusto. Il nostro non è un tiki-taka, ma un possesso finalizzato alla verticalizzazione. Questo è un aspetto sul quale possiamo migliorare, anche se mi è piaciuta la personalità della squadra nell'eludere il loro pressing".

    Su Balotelli: "Io ho bisogno di gente che ha fame, non di gente che ha fama. Indietro non si torna. A me serve gente che abbia voglia di alzare il campo. Che quando finisce la partita lo debbano rizollare. Mi serve gente che pensi e giochi per la squadra”.

     

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