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    Italia,  il ciclo è finito: da chi ripartire e chi lascerà

    Italia, il ciclo è finito: da chi ripartire e chi lascerà

    • Emanuele Tramacere
    Mondiale a casa, Europeo vinto, e poi di nuovo Mondale a casa. L'Italia degli ultimi 6 anni ha vissuto una serie incredibile di montagne russe di emozioni con un gruppo che ha saputo esaltarsi oltre i propri limiti con il titolo vinto a Wembley, ma anche sciogliersi come neve al sole nei percorsi di qualificazione a Russia 2018 e Qatar 2022. 6 anni rappresentano il pieno della maturità calcistica di molti dei protagonisti che, oggi più che mai, vedono il proprio futuro azzurro in discussione.

    CHI LASCERÀ? -
    Sicuramente Giorgio Chiellini dirà addio alla Nazionale e, probabilmente anche al calcio giocato a fine stagione. Insieme a lui è però difficile pensare all'addio anche di Leonardo Bonucci, ma non perché potrà essera ancora centralissimo in questo progetto, bensì perché alle sue spalle ci sono tanti dubbi sui possibili ricambi. Più facile che possa dire addio Salvatore Sirigu, mai realmente utilizzato con Mancini, ma anche Francesco Acerbi, meno centrale di Bonucci nei piani del ct. 

    I DUBBI - I dubbi più grandi riguardano inevitabilmente coloro che erano i più attesi a questi eventi e che, chi più chi meno, hanno deluso le aspettative. Per età sia Ciro Immobile che Lorenzo Insigne sarebbero ancora più che disponibili, ma una riflessione più grande andrà fatta su di loro e sarà legata sia a come l'Italia vorrà giocare nel prossimo futuro (Immobile è sempre più in difficoltà con un gioco palla a terra orizzontale) sia al loro rendimento con Insigne che, in Canada, di fatto lascerà il calcio che conta. Legato al gioco c'è anche il futuro di Jorginho, fulcro di un'Italia che anche per colpe sue si trova in questa spirale negativa, ma che, a prescindere dai rigori sbagliati, potrebbe aver bisogno di maggior verve in mezzo al campo.

    LE CERTEZZE - Le certezze da cui ripartire saranno quindi sostanzialmente 4. La prima è quel Donnarumma in porta che però dovrà ritrovarsi in fretta. La seconda è Alessandro Bastoni in difesa, uno dei più propositivi anche nella sconfitta con la Macedonia del Nord. Poi un centrocampo più dinamico con Tonali, Frattesi e Barella a farla da padroni. E infine un attacco che dovrà recuperare i suoi esterni capaci di strappare in verticale, Chiesa e Zaniolo, troppo sfortunati dal punto di vista fisico, ma che vanno aspettati. E il 9? Scamacca scalpita, ma dovrà dimostrare in una grande piazza di essere pronto. La battaglia più grande per il futuro della Nazionale si giocherà al centro dell'attacco.

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