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Italia, Buffon: 'Non abituamoci alla mediocrità, se usciamo è colpa di tutti' VIDEO
E' il momento di maggior tensione da quando sei in Nazionale? "Sicuramente è un momento molto alto di tensione, è inevitabile vista la posta in palio e visto il senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere. È inutile negarlo, c'è la positività e la possibilità di ribaltare il risultato e noi culliamo questo sogno, avendo ben presente che è una partita importante per noi, per la Nazione e per la storia della nostra Nazionale".
Hai pensato anche all'eventualità peggiore in caso di uscita dal Mondiale, nel tuo rapporto con la Nazionale? "È capitato tante volte nella mia carriera di essere di fronte a dei bivi importanti. Spesso è stato il dentro, altre volte è stato il fuori, è il percorso di ognuno di noi. Non cambia niente per quel che concerne il mio futuro, quello che cambia è che una possibile vittoria, al di là del mio prosieguo azzurro, vuol dire tanto per tutti noi, per il mister, per il tifosi e per il movimento calcistico. In questo momento la mia situazione è secondaria, non conta nulla. Abbinerei la soddisfazione personale a quello collettivo, che è sicuramente più importante".
Sulle sensazioni: "Noi giocatori viviamo questa gara in modo sereno, ma ognuno di noi la vive nel suo modo personale. Per quanto mi riguarda da venerdì sono in tensione, ho la giusta attenzione per questa partita. Agli italiani non vogliamo dare messaggi a parole, ma sul campo. Certo li invitiamo a sostenerci, ma ora da parte nostra è arrivata l’ora dei fatti. La Svezia gioca in modo consolidato da molti anni, il loro atteggiamento cambierà poco. Dipenderà molto da come noi scenderemo in campo".
Sullo stadio: "Mi piacerebbe ed emozionerebbe se chi verrà allo stadio svestisse i colori del proprio club per vestire soltanto l’azzurro che ci accomuna tutti".
Sul fallimento: "Non possiamo sbagliare, si lavora pensando a tutto quello che di utile si può fare. Non possiamo abituarci alla mediocrità. Se falliamo è colpa di tutti".