Redazione Calciomercato

Italia bipolare, Spalletti autolesionista: il goal di Musiala non si era mai visto, Donnarumma Paperone e Paperino
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E dal protagonista di questo episodio tragicomico partono i giudizi sui singoli.
Donnarumma offre tutto il suo repertorio di campione, ma anche Paperone (perché è ricchissimo) e Paperino perché sul secondo gol si fa i fatti suoi anziché controllare quel che sta succedendo dalle sue parti e vicinissimo alla sua porta, mica dall’altra parte dello stadio…. Del trio difensivo Gatti è quello sembra andare più in affanno nel palleggio, ma pure quello che se la cava meglio nei compiti difensivi. Buongiorno parte bene ma resta sotto shock dal rigore provocato in poi. Lo stesso Bastoni, restituito al suo ruolo naturale, si arrangia pur senza brillare.
Di Lorenzo nel primo tempo boccheggia a centrocampo, nella ripresa limita l’affanno in difesa. Del trio fulcro del gioco, Barella fa la sua figura, Ricci è intimidito e Tonali assai più opaco rispetto a San Siro. A sinistra Udogie appare acerbo e spaesato: ancora troppo giovane per questo livello?
Giovane, acerbo e spaesato: gli stessi aggettivi di Udogie si possono accoppiare a Daniel Maldini, sostituito dopo un tempo in cui la maglia azzurra è sembrata troppo grande per un cucciolo come lui. Kean invece è da salvare, e non solo per i gol del 3-2: al suo posto, in una partita così, neanche i grandi centravanti della storia azzurra avrebbero fatto di più. Subentrati nel secondo tempo, Politano vivacizza la fascia destra e Frattesi gioca con più motivazione rispetto agli ultimi tempi interisti.
Luciano Spalletti alla fine spiega (poco) e giustifica (pochissimo), visto che c’è quasi nulla da spiegare e giustificare per una partita così… bipolare. Perché nel primo tempo partire dal basso si poteva, forse. Ma più in basso di così, l’Italia non doveva. E anche se il risultato finale viene ammorbidito dalla doppietta di Kean e dal rigore ingiustamente tolto dal Var, resta l’impressione di una nazionale che potrebbe fare molto di più. Basterebbe, magari, non complicarsi la vita da soli, puntando in alto anziché partire dal basso
Commenti
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Spalletti va cambiato. L'ossessione della costruzione dal basso va superata. Un allenatore che no...