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    Italia bipolare, Spalletti autolesionista: il goal di Musiala non si era mai visto, Donnarumma Paperone e Paperino

    Italia bipolare, Spalletti autolesionista: il goal di Musiala non si era mai visto, Donnarumma Paperone e Paperino

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Italia bipolare. Da un lato inorgoglisce, dall’altro fa ancor più arrabbiare per come è stato l’avvio di 45 minuti in agonia. Alla fine resta la soddisfazione del 3-3 e perfino il rimpianto del rigore ingiustamente negato dal Var. Sarebbe stata magari una vittoria, quasi mitica come il 4-3 di Germania-Italia al Mondiale 1970. Pensate un po’… Eppure c’era stata l’impressione scioccante del primo tempo, in cui la nazionale è stata travolta. A tratti perfino umiliata. Anche tatticamente con la partenza dal basso, sì, che più dal basso non si poteva. Questo è stato l’autolesionismo messo in campo dall’Italia di Spalletti, nel tragicomico primo tempo di Dortmund. Sportivamente tragico perché c’era un divario enorme tra noi loro, i tedeschi non esattamente al top del Mondo. Ma avvio anche assolutamente comico perché nella storia del calcio non si era mai visto, a nessun livello, un gol subito come quello da corner del 2-0.

    E dal protagonista di questo episodio tragicomico partono i giudizi sui singoli. 

    Donnarumma offre tutto il suo repertorio di campione, ma anche Paperone (perché è ricchissimo) e Paperino perché sul secondo gol si fa i fatti suoi anziché controllare quel che sta succedendo dalle sue parti e vicinissimo alla sua porta, mica dall’altra parte dello stadio…. Del trio difensivo Gatti è quello sembra andare più in affanno nel palleggio, ma pure quello che se la cava meglio nei compiti difensivi. Buongiorno parte bene ma resta sotto shock dal rigore provocato in poi. Lo stesso Bastoni, restituito al suo ruolo naturale, si arrangia pur senza brillare.

    Di Lorenzo nel primo tempo boccheggia a centrocampo, nella ripresa limita l’affanno in difesa. Del trio fulcro del gioco, Barella fa la sua figura, Ricci è intimidito e Tonali assai più opaco rispetto a San Siro. A sinistra Udogie appare acerbo e spaesato: ancora troppo giovane per questo livello?

    Giovane, acerbo e spaesato: gli stessi aggettivi di Udogie si possono accoppiare a Daniel Maldini, sostituito dopo un tempo in cui la maglia azzurra è sembrata troppo grande per un cucciolo come lui. Kean invece è da salvare, e non solo per i gol del 3-2: al suo posto, in una partita così, neanche i grandi centravanti della storia azzurra avrebbero fatto di più. Subentrati nel secondo tempo, Politano vivacizza la fascia destra e Frattesi gioca con più motivazione rispetto agli ultimi tempi interisti.

    Luciano Spalletti alla fine spiega (poco) e giustifica (pochissimo), visto che c’è quasi nulla da spiegare e giustificare per una partita così… bipolare. Perché nel primo tempo partire dal basso si poteva, forse. Ma più in basso di così, l’Italia non doveva. E anche se il risultato finale viene ammorbidito dalla doppietta di Kean e dal rigore ingiustamente tolto dal Var, resta l’impressione di una nazionale che potrebbe fare molto di più. Basterebbe, magari, non complicarsi la vita da soli, puntando in alto anziché partire dal basso

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    Utente Cm 743081
    Utente Cm 743081

    Spalletti va cambiato. L'ossessione della costruzione dal basso va superata. Un allenatore che no...

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