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  • Italia a Rizziconi:| Su campo confiscato

    Italia a Rizziconi:| Su campo confiscato

    La Nazionale si allenerà a Rizziconi, su un campo confiscato nel 2003 alla ‘ndrangheta. La data ancora non è stata decisa – la scelta ricade tra agosto, ottobre oppure novembre in concomitanza con i raduni di preparazione alle partite che disputerà l’Italia - ma oggi la Figc ha confermato la volontà di portare gli Azzurri ad allenarsi da quelle parti, effettuando un sopralluogo sul piccolo campo di calcio a cinque in erba sintetica che, però, ha una grande storia alle spalle.
    Una delegazione della federazione si è recata oggi a Rizziconi, nella piana di Gioia Tauro, per verificare le strutture, gli accessi, la fattibilità della realizzazione di questo progetto che ha lo scopo di regalare una giornata di festa e di sport a chi ne ha davvero bisogno. Grande accoglienza e disponibilità da parte delle autorità locali che hanno partecipato al sopralluogo con il Commissario Straordinario di Rizziconi Fabrizio Galli in testa e i rappresentanti dell’Associazione Libera con don Pino De Masi, Vicario Generale della Diocesi di Oppido-Palmi, in rappresentanza di Don Ciotti che ha lanciato l’invito raccolto dal presidente Abete e dal Commissario tecnico Prandelli.

    Il campo di Rizziconi è stato costruito su un terreno confiscato alla ‘ndrangheta nel 2003: lì circa 120 ragazzini tra i 6 e i 14 anni tirano calci ad un pallone e coltivano i loro sogni, grazie alla scuola calcio Renato Naso incoraggiata alla nascita nel 2007 da don Pino De Masi, referente di Libera, l’Associazione che da anni si batte contro la mafia, per la zona di Gioia Tauro. “L’arrivo della Nazionale Italiana – ha detto oggi don Pino al termine del sopralluogo – è un motivo di speranza e di incoraggiamento per tutti i ragazzi di questa terra che cercano di voltare pagina”.


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