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  • Islanda: una favola che arriva da lontano, ma non chiamiamola sorpresa

    Islanda: una favola che arriva da lontano, ma non chiamiamola sorpresa

    • Fabio Alampi
    No, non chiamatela sorpresa. L'Islanda, isola dell'estremo nord che conta poco più di 300 mila abitanti, che alla sua prima competizione internazionale elimina gli inventori del football, l'Inghilterra di Rooney e Kane, di Sterling e Vardy, sicuramente è una bella favola. Una ventata di novità, una squadra di vichinghi che ispira simpatia e che con le immagini dei festeggiamenti con i suoi tifosi a fine gara fa innamorare, ma che non si trova in Francia per caso. I risultati dell'Islanda arrivano da lontano, e oggi raccoglie i frutti di quanto seminato nel tempo. Nonostante lo stupore di chi, come l'inglese Gary Lineker, considera l'Islanda un Paese "con più vulcani che calciatori".
     

    Dei 23 giocatori convocati dal ct Lagerback per Euro 2016, tre giocano in Inghilterra, due in Germania, due in Italia, gli altri sparsi tra Francia, Russia, Svizzera, Belgio, Svezia, Danimarca e Norvegia: certo, nessun fuoriclasse, nessun top player, ma sicuramente non si tratta di sprovveduti, o di amatori che giocano a calcio come svago dopo una giornata di lavoro. Ragazzi che giocano insieme da anni, che sono cresciuti riuscendo a creare uno spirito di squadra encomiabile, dove tutti corrono dal primo all'ultimo minuto mettendosi al servizio dei compagni. E che stanno cominciando a ottenere risultati importanti, e non da oggi: nel 2014 l'Islanda sfiorò l'ingresso al Mondiale brasiliano, dopo aver perso lo spareggio con la ben più quotata Croazia, dopo un girone di qualificazione chiuso alle spalle della Svizzera e davanti a squadre con più tradizione calcistica come Slovenia e Norvegia. Una crescita proseguita con le successive qualificazioni europee, con il raggiungimento della fase finale in Francia in un girone comprendente Repubblica Ceca, Turchia e soprattutto Olanda, la grande assente di Euro 2016. E che aveva già avuto modo di assaggiare le qualità di questi ragazzi venuti dal nord: vittoria islandese a Reykjavík, vittoria islandese ad Amsterdam. Oggi, con lo scalpo di un'altra nobile del calcio europeo e mondiale come l'Inghilterra, l'Islanda si prepara per affrontare nei quarti di finale la Francia padrona di casa: un ostacolo difficile ma, giunti a questo punto, perchè smettere di sognare?
         
     

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