Getty Images
Isco: da idea di mercato per il Milan a nuovo Di Maria nel Real Madrid
E' davvero strano il caso di Francisco Roman Alarcon, per tutti Isco, centrocampista offensivo di proprietà del Real Madrid che in un solo anno è passato dall'etichetta di oggetto misterioso dopo essere stato pagato ben 30 milioni di euro al Malaga e possibile sacrificio di mercato a vero valore aggiunto nella formazione di Carlo Ancelotti. 29 presenze totali tra campionato, Coppa del Re e le varie competizioni internazionali a cui hanno preso parte le merengues con 4 gol e 10 assist all'attivo, ma soprattutto un ruolo e un impatto ogni qual volta viene chiamato in causa molto diverso rispetto a quello mostrato nelle poche occasioni concessegli nella passata stagione. Merito di un talento sopraffino che gli ha messo a disposizione Madre Natura e dell'ennesimo capolavoro tattico dell'allenatore italiano, che ha compiuto con lui lo stesso percorso fatto con Angel Di Maria.
COME DI MARIA - Impossibile pensare di competere ad armi pari con mostri sacri del valore di Cristiano Ronaldo, Benzema e Bale per un posto nei tre là davanti e allora meglio insistere sul tentativo di trasformarsi in una mezzala di straordinaria qualità abbinata alla corsa, necessaria per non sbilanciare eccessivamente una squadra votata esclusivamente all'attacco. Nel difficile avvio di 2015 dei campioni d'Europa e del mondo, eliminati dalla Coppa del Re per mano dell'Atletico e sconfitti in campionato per mano del Valencia, Isco viene celebrato dalla stampa spagnola come l'uomo più in forma del momento, come confermano anche i dati relativi ai passaggi efficaci (inferiori solo a quelli del tedesco Kroos) e ai palloni recuperati, solo dietro il solito Kroos e Sergio Ramos. Ad aumentare è stata soprattutto l'autostima di uno dei migliori prodotti recenti del ricco serbatoio spagnolo, un classe '92 schiacciato lo scorso anno dalla pressione di dover dimostrare di valere i 30 milioni versati nelle casse del Malaga e di doversi confrontare di fronte a un pubblico esigente come quello del Bernabeu.
FINALMENTE PROTAGONISTA - Le voci di mercato che iniziano a rincorrersi dal gennaio scorso, col Manchester City del mentore Pellegrini e anche qualche corteggiatrice italiana, Juventus ma soprattutto il Milan che si mettono sulle sue tracce nella speranza che Florentino Perez sia in vena di regali. Conte e Seedorf avevano pensato a lui per passare al 4-3-3 da una parte e accrescere il valore tecnico del tridente offensivo dall'altra. Niente da fare, perchè Ancelotti ha puntato molto sulle qualità del fantasista, anche quando Di Maria c'era ancora e rappresentava un ulteriore ostacolo alla titolarità dell'andaluso. Con Modic fermato da qualche guaio fisico di troppo e James e Kroos chiamati di tanto in tanto a tirare il fiato, il tecnico emiliano ha trovato un'arma in più per riportare alla Casa Blanca il titolo nazionale e tentare l'assalto ad una storica seconda Champions League fantastica.
COME DI MARIA - Impossibile pensare di competere ad armi pari con mostri sacri del valore di Cristiano Ronaldo, Benzema e Bale per un posto nei tre là davanti e allora meglio insistere sul tentativo di trasformarsi in una mezzala di straordinaria qualità abbinata alla corsa, necessaria per non sbilanciare eccessivamente una squadra votata esclusivamente all'attacco. Nel difficile avvio di 2015 dei campioni d'Europa e del mondo, eliminati dalla Coppa del Re per mano dell'Atletico e sconfitti in campionato per mano del Valencia, Isco viene celebrato dalla stampa spagnola come l'uomo più in forma del momento, come confermano anche i dati relativi ai passaggi efficaci (inferiori solo a quelli del tedesco Kroos) e ai palloni recuperati, solo dietro il solito Kroos e Sergio Ramos. Ad aumentare è stata soprattutto l'autostima di uno dei migliori prodotti recenti del ricco serbatoio spagnolo, un classe '92 schiacciato lo scorso anno dalla pressione di dover dimostrare di valere i 30 milioni versati nelle casse del Malaga e di doversi confrontare di fronte a un pubblico esigente come quello del Bernabeu.
FINALMENTE PROTAGONISTA - Le voci di mercato che iniziano a rincorrersi dal gennaio scorso, col Manchester City del mentore Pellegrini e anche qualche corteggiatrice italiana, Juventus ma soprattutto il Milan che si mettono sulle sue tracce nella speranza che Florentino Perez sia in vena di regali. Conte e Seedorf avevano pensato a lui per passare al 4-3-3 da una parte e accrescere il valore tecnico del tridente offensivo dall'altra. Niente da fare, perchè Ancelotti ha puntato molto sulle qualità del fantasista, anche quando Di Maria c'era ancora e rappresentava un ulteriore ostacolo alla titolarità dell'andaluso. Con Modic fermato da qualche guaio fisico di troppo e James e Kroos chiamati di tanto in tanto a tirare il fiato, il tecnico emiliano ha trovato un'arma in più per riportare alla Casa Blanca il titolo nazionale e tentare l'assalto ad una storica seconda Champions League fantastica.