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    Isak: l’erede di Ibra, ma forse solo in Svezia

    Isak: l’erede di Ibra, ma forse solo in Svezia

    • Emanuele Harelimana
    Gli anni ‘20 di questo secolo potrebbero rilanciare il calcio scandinavo. Tra i profili emersi lo scorso anno infatti, figurano non pochi giovani dell’estremo nord Europa, tra cui Hauge, Haaland, Kulusevski e Isak. Quest’ultimo è rimasto un po’ nascosto dai riflettori, ma i più attenti ricorderanno l’attenzione che c’era attorno a lui un paio d’anni fa, quando il Borussia Dortmund, che con i giovani sbaglia raramente, decise di strapparlo all’AIK Solna. Isak è nato e cresciuto proprio a Solna, un tranquillo quartiere della periferia di Stoccolma dove i ragazzi hanno a disposizione diversi campi da calcio, e forse anche grazie a ciò il classe ’99 ha scoperto di saperci fare col pallone, fino a diventare la punta moderna sulla quale tante squadre hanno messo gli occhi.

    NUMERI DA PREDESTINATO – Tra club e nazionale, negli anni passati, lo svedese strappa diversi record legati all’età. Con l’AIK, qualche settimana dopo aver esordito con gol a 16 anni in Coppa di Svezia, diventa il più giovane marcatore di sempre in Allsvenskan. Termina la stagione con 13 gol in 29 presenze, prima di andare al Borussia e successivamente al Willem ll, dove diventa il primo calciatore a segnare tre rigori in una partita di Eredivisie, per poi finire la stagione a quota 13 gol in 16 presenze. È il più giovane di sempre ad aver giocato nella nazionale maggiore svedese, nonché il più giovane ad aver segnato con la stessa, a 17 anni e tre mesi.

    DESIDERATO IN ITALIA, MA NON SOLO – In estate il Bologna ha seriamente provato a portarlo in Italia, a novembre ci sono stati rumors riguardo a Juve e Inter. Ad oggi alla finestra c’è l’Atletico Madrid, che valuta il suo profilo nonostante l'arrivo di Dembelé, attenzione anche al Milan. Isak ha bisogno di una squadra che lo faccia giocare molto, ma senza dargli da subito tutto il peso dell’attacco sulle spalle. Attenzione al Dortmund, che fino al 2024 ha una clausola di recompra fissata a 30 milioni, valore che, considerando la prospettiva di crescita del giocatore, da qui a tre anni potrebbe rappresentare una grossa occasione.

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