'Io e Higuain come Banfi e Aristoteles': il Milan, Gattuso e la 'cura Canà'
Milanello. Periodo di Natale. Singhiozzi e lacrime che provengono da una stanza al piano terra alla vigilia della partita con la Spal. E' Higuain, è il Pipita, che soffre. Di nostalgia. Nostalgia da gol. In camera con lui, per provare a superare questo periodo di astinenza, Gennaro Gattuso: giornale, canotta e cuffietta in testa.
"Io non posso dormir, io non sto bene a qui. Nessuno ama Pipita a qui"
“Aaaah, ogni volta sta storia… Dai non fare così Pipita, su dai non piangere. Pipi…”
“Pipita vuole tornare con Sarri, lui è mia famiglia”
“Ma che significa questo, tu dici sempre che mi vuoi bene a me. La tua famiglia sono io. Fai finta che io sia Maurizio”
“Maurizio. Mi voleva molto bene. Mi cantava sempre una canzone”
“E va beeh, se è per questa te la canto anche io una canzone...”
"IO BANFI, LUI ARISTOTELES" - Non sarò andata propriamente così, ma Gennaro Gattuso, dopo la vittoria del suo Milan contro la Spal arrivata proprio grazie a un gol di Higuain, ha raccontato che "Mi sono sentito come Lino Banfi con Aristoteles", la coppia del miracolo Longobarda, la coppia dell'immortale "L'allenatore nel pallone". Un abbraccio forte, sentito, con il 9 rossonero che va a cercare il suo allenatore: sempre difeso, contro tutto e tutti; sempre vicino, nel momento più duro, quando scaricare è più facile che affiancare; sempre in prima linea, il posto dei coraggiosi. Gattuso lo è. Un abbraccio, nella cornice di San Siro, coi compagni in festa: cartolina perfetta per gli auguri di "buona fine e buon principio".
SALE E FESTA - Più "romantici" Gattuso e Higuain; più folkloristici Canà e Arì: corsa, braccia scomposte, l'urlo "Mistèèèèè, misteèèèè" con la "r" finale divorata dalla gioia, balletti e sale. Tanto sale. Tantissimo sale. La tenerezza per far rendere in campo: l'ha usata Banfi/Canà, l'ha usata Gattuso/Rino, in conferenza, quando ha sempre dichiarato di voler andare avanti con Higuain, ora come dopo il mercato, adesso e anche dopo gennaio. Ancora di più dopo quell'abbraccio. Perché dagli abbracci, e con gli abbracci, si riparte sempre.
"E speriamo che domenica vuoi segnar.... Magaaaar, magaaaaar". La cura Canà ha funzionato.
@AngeTaglieri88