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  • Inzaghi vuole l'Inter più forte di sempre: supera in tutto Conte e punta Mancini, poi il rinnovo

    Inzaghi vuole l'Inter più forte di sempre: supera in tutto Conte e punta Mancini, poi il rinnovo

    • Gabriele Stragapede
    È sempre più l’Inter di Simone Inzaghi. Finalmente campione d’Italia, lo Scudetto della seconda stella che si cucirà sulle divise del club nerazzurro, un traguardo ambito, desiderato e realizzato attraverso una stagione che passerà agli annali come tra le più dominanti della storia del massimo campionato italiano. Questione di primati, d’altronde, con questa formazione che è ancora in lotta per battere alcuni record del nostro calcio (dal maggior distacco sulla seconda classificata, passando per il numero vittorie e di punti realizzati in trasferta LEGGI QUI L’APPROFONDIMENTO), ma che ha già superato se stessa, portando il totale di punti realizzati in quest’annata – con ancora due partite da giocare – a 92, una cifra superiore all’ultima Inter scudettata, targata Conte 2020/2021, che ne aveva messi a referto 91.

    CONTE SUPERATO, SI PUNTA MANCINI - Alzare l’asticella è un obbligo in casa Inter, anche per nobilitare maggiormente (se mai ce ne fosse bisogno) uno scudetto già conquistato. Inzaghi, grazie al successo sul Frosinone per 0-5 ha rimesso nel mirino – dopo la sconfitta con il Sassuolo, che ha fatto sfuggire di mano la tripla cifra - il record dei record in nerazzurro, quello dei punti conquistati in un campionato. Allo stato attuale, in vetta, c’è Roberto Mancini, che nel 2006-07 ne fece 97. Questa squadra può toccare per la prima volta nella sua storia quota 98, vincendo le restanti due sfide rimaste in campionato contro Lazio e Verona. Due impegni non semplici (i biancocelesti cercano l’Europa, gli scaligeri la salvezza) sulla carta, ma questa formazione ha già dimostrato di saper dominare la Serie A e di avere, come visto a Frosinone, ancora quella fame di andarsi a prendere la leggenda. Merito di Simone Inzaghi e del suo lavoro sulla panchina nerazzurra.

    I MERITI DI INZAGHI, OLTRE CONTE - Persi giocatori di spessore come Lukaku, Brozovic e Skriniar, per vincere lo Scudetto a suo modo, Inzaghi ha congedato i simboli di Conte, portando a termine la piena metamorfosi da un Inter di vecchio stampo a una formazione nerazzurra maggiormente dinamica, fluida, moderna. L’Inter è diventata completa e coerente. Anche il turnover mostrato, nel corso della corrente stagione, è stato capace di sostenere l’ambizioso gioco di Inzaghiana fattura. Acquisti azzeccati e le mani da demiurgo dell’allenatore piacentino che hanno plasmato e arricchito il potenziale di ogni componente della rosa (da Lautaro a Thuram, passando per Calhanoglu e Frattesi), superando il lavoro compiuto da Conte negli anni precedenti, hanno creato un mix perfetto per un'Inter dominante e vincente. Certo, si partiva in origine dallo stesso modulo di base di Conte, quel 3-5-2 tanto caro ai due tecnici, ma in campo sono andate in scena due squadre che non hanno presentato alcun punto comune nell’espressione del gioco, per vari motivi. Dall’ossessione del dominio del gioco di Inzaghi attraverso un possesso palla meno forzato, all’aggressività e il pressing offensivo di Conte. Il piacentino ha saputo proseguire lungo strada tracciata dal salentino, traendone totale beneficio. Inzaghi ha il merito di aver potenziato e reso, nella sua versione definitiva, l’Inter di Conte, portandola a un livello successivo, in un’evoluzione tanto naturale quanto incredibile. Ed è giusto proseguire su questo percorso.

    ORA IL RINNOVO - Inzaghi è stato il comandante di una stagione densa di soddisfazioni e trionfi. Il tecnico nerazzurro ha costruito una squadra solida e un gruppo unito, sposando perfettamente quelle che sono le esigenze della società. Logico, dopo un percorso tale fattura, pensare di prolungare il rapporto di lavoro con un tecnico che in questi tre anni di Inter è anche cresciuto a dismisura, calandosi in una dimensione internazionale e non solo italiana. A proposito di prolungamento, qualche dialogo sulle intenzioni c’è già stato, la dirigenza ha mostrato al tecnico tutta la propria soddisfazione per il lavoro svolto e a fine stagione formalizzerà un’offerta di rinnovo. Manca ancora qualche settimana, poi si capirà la giusta formula, ma quello che filtra è che questa volta Inzaghi dovrebbe firmare un contratto biennale, portando la scadenza al 2027 (con un ingaggio da 6 milioni di euro netti che potrebbero salire di ulteriori 500 mila euro con i bonus), uniformandosi all’intera dirigenza composta da Marotta, Ausilio e Baccin. L’Inter e Inzaghi, un matrimonio che continuerà verso nuovi traguardi.

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