Getty Images
Inter, Inzaghi ha riconquistato Marotta sbugiardando il suo pupillo Allegri
La storia, però, ha preso un'altra piega: non solo l'Inter non è finita sesta ma terza, inoltre nerazzurri hanno anche raggiunto una storica finale di Champions, eliminando in semifinale il Milan di Pioli e certificando una superiorità nettissima, che era stata messa in discussione lo scorsa stagione, ma più per demeriti nerazzurri che per meriti rossoneri. In molti, presi dall'entusiasmo, scartavano questa ipotesi mettendo le due squadre di Milano sullo stesso livello, ma derby di Supercoppa e quello di Champions hanno chiarito le idee anche ai più confusi: tra le rose di Inter e Milan, a oggi, c'è un divario non indifferente in favore dei nerazzurri.
L'Inter di Inzaghi si è tolta delle soddisfazioni anche quest'anno, certo, manca ancora l'ultimo gradino, ma i conti della stagione si possono già trarre. Si potrebbe ancora passare da un 8 a un 10, ma la pagella è comunque da primo della classe. E per questo motivo anche la società ha dovuto rivedere quelle che erano le idee in merito a guida tecnica e staff. Simone Inzaghi si è ripreso l'Inter, ha spazzato via le nubi sul futuro e si è guadagnato la riconferma. Ma non solo, perché come da abitudini marottiane, l'allenatore non lavorerà con il contratto in scadenza e così, a fine stagione, dopo l'impegno in Champions, le parti si incontreranno per parlare di rinnovo ed estendere il contratto di un ulteriore anno. Sarà anche l'occasione per guardarsi negli occhi e consolidare un rapporto che comunque, al di là delle crisi, è sempre stato speciale, perché Simone è un uomo esemplare. Adesso la testa è a Istanbul, tanto che da diverse settimane ogni discorso è stato congelato, anche quelli che riguardano calciatori come Dzeko e Handanovic, per esempio. Dopo la finale si riapriranno tutti i fascicoli e in cima ci sarà quello che riguarda il rinnovo di Inzaghi.