Inzaghi si accontenta, grazia Allegri e non va in fuga. Non rischia più, ma vincerà lo scudetto
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L’avesse fatto, ora parleremmo di un’Inter in fuga lanciata. Ma poiché è ancora capolista solitaria, con i soliti due punti sui bianconeri, si può dire che ha perso poco del vantaggio, quasi abissale, che aveva. Restano sei i punti di vantaggio sul Milan e ben otto sul Napoli. Insomma, anche se ad uscire indenne è stata la Juventus (Allegri ha ribadito che “l’importante era non perdere”), Inzaghi non può dirsi del tutto insoddisfatto del pareggio.
Contro la Juve, e soprattutto allo Stadium, dove ha vinto solo l’Inter di Andrea Stramaccioni, non si può mai dire come finisce, per cui un punto fa bene alla salute (perdere esala tossine) e mantiene alto l’umore di una truppa che, fino al febbraio prossimo, non dovrà nemmeno preoccuparsi della Champions League, vista la qualificazione raggiunta con due turni di anticipo.
Insomma se, anche questa volta, non ho azzeccato per intero il pronostico (avevo scritto che la Juve avrebbe perso), mi sento di confermare l’altra metà della profezia: lo scudetto lo vincerà l’Inter. E non lo dico perché sono anti-juventino (chiedere a qualche lettore di buona memoria come trattammo Calciopopoli su Tuttosport da me diretto), ma perché sono partite come quella di ieri a dare la dimensione di chi sta davanti. L’Inter avrebbe potuto ottenere di più, ma, di sicuro, avrebbe anche rischiato. E a Simone Inzaghi, di perdere gli scudetti per qualche eccesso, non piace più.