Inter, Inzaghi rifiuta la sintesi ingenerosa e lucida una stella ancora più bella dello scudetto
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L’Inter è tra le squadre più belle e apprezzate d’Europa e questo status è stato costruito mattone dopo mattone da Simone Inzaghi. Istanbul il picco massimo, su questo non c’è dubbio, ma il tecnico nerazzurro ha pienamente ragione nel sostenere che la squadra attuale non è solo figlia di quella finale disputata contro il City di Guardiola. Sarebbe una sintesi poco generosa verso chi ha saputo invertire repentinamente un trend che iniziava a porre l’Inter in un severo imbarazzo e questo aspetto è stato giustamente evidenziato e portato a galla dall’allenatore nerazzurro.
RISCHIO CONCRETO - Lo racconta la storia, l’Inter non superava i gironi di Champions dal 2011-12, anche quella che sarebbe poi divenuta campione d’Italia con Conte si era arresa a un girone con Shakhtar, Real Madrid e Borussia Mönchengladbach, arrivando addirittura ultima. La recente storia europea dell’Inter rischiava di trascinare il club in una dimensione disonorevole per quello che è il prestigio dei nerazzurri.
LA STELLA SUL PETTO - Con Inzaghi la storia è cambiata, oggi l’Inter è spauracchio per l’intera Europa e i risultati conseguiti in campo internazionale hanno consentito al club di non dover sacrificare troppi pezzi novanta. Spesso questo aspetto viene trascurato e invece è la stelletta che il tecnico nerazzurro porta sul petto con maggiore orgoglio, quella che lucida con più trasporto rispetto a tutte le altre e non a caso da anni, ogni volta gli si chieda quale partita vorrebbe rigiocare, non parla mai del derby scudetto ma della trasferta di Liverpool. Inzaghi ha ridato all’Inter dignità europea e fa bene a non transigere su questo aspetto.