Getty Images
Inzaghi meglio di Spalletti e Allegri: questa Lazio può sognare la Champions
Dall’inizio dell’anno Inzaghi ha toppato una sola gara, all’Olimpico, contro il Napoli, dopo essere passato in vantaggio e aver dilapidato tutto in pochissimi minuti. Un black out di cinque minuti che non ha compromesso nulla, anzi, probabilmente è servito da lezione. Forte di un Immobile che viaggia a livelli realizzativi clamorosi (11 gol in A, 2 in Europa League, 2 in Supercoppa, fanno 15 complessivi in 11 partite: la media è di una rete ogni 58 minuti) e in attesa di un attaccante di pregio come Felipe Anderson, la squadra vanta uno dei reparti di centrocampo più completi e ricchi d’Italia - la qualità di Leiva e Luis Alberto, l’esperienza e la duttilità di Parolo e Lulic, e poi quel Milinkovic-Savic che ha fatto il salto di qualità diventando un top-player da Champions - e deve ancora trovare garanzie in difesa: sono già 10 i gol subiti, è l’8° reparto della A, stona un dato soprattutto: solo 3 volte in 11 partite stagionali la Lazio ha chiuso senza subire gol.
Ma Inzaghi è un allenatore maturo, con idee, personalità e una cifra personale che già ora lo conferma come il vero emergente dell’anno e che lo indica quale principale candidato alla sostituzione di Allegri sulla panchina della Juventus: saprà trovare la chiave anche per sistemare la difesa. Ha battuto Allegri due volte, in Supercoppa e sabato sera prendendosi la rivincita dopo i ko dell’anno scorso; tra marzo e aprile aveva messo sotto Spalletti - dal punto di vista tattico - nella semifinale di Coppa Italia. Ora se la gioca. Il calendario non è impossibile: prima della sosta che porterà al derby la Lazio affronterà Cagliari (nel posticipo di domenica sera), Bologna, Benevento e Udinese. La Champions è un traguardo raggiungibile, immaginare una corsa allo scudetto è più complicato, ma la rivoluzione nelle gerarchie della serie A potrebbe creare un vuoto di potere e chissà, magari la Lazio potrebbe approfittarne…