Inzaghi, la vittoria della Champions è utopia. Ma contro il Benfica è tutta l'Inter a giocarsi il futuro
Quante volte sarebbe dovuta essere la svolta? E quante volte la svolta è stata rinviata? La partita di questa sera dell’Inter, a Lisbona, somiglia molto all’estrema occasione per invertire una stagione. Essendo ancora la gara d’andata dei quarti di finale di Champions League non dobbiamo, né possiamo, dipingerla con i connotati dell’irrimediabilità, ma che sia una partita fondamentale ci sono pochi dubbi.
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Ora i miei compagni di ventura mi suggeriscono che se Simone Inzaghi vuole mantenere la panca sulla quale è campato fino ad ora - ovvero quella dell’Inter -, non solo deve riuscire a mettere da subito i presupposti per qualificarsi, ma deve addirittura cominciare a focalizzare la vittoria finale. Ovvero, in una stagione in cui l’Inter ha conquistato la Supercoppa italiana e, ben che vada, può arrivare (di nuovo) alla Coppa Italia, il salto di qualità è costituito dal successo in Champions League. Ma, per quanto bene voglia ad Inzaghi, faccio fatica a pensare che ci riesca.
E’ vero che pochi come lui sono bravi a preparare e a vincere le partite da dentro o fuori, è vero che quando sembra spacciato resta sempre in piedi grazie a qualche prestazione straordinaria e/o eccezionale, ma credere che l’Inter vada in finale e, poi, la vinca pure, mi sembra davvero utopistico. Eppure, nel caso in cui l’Inter restasse fuori da uno dei quattro posti per la Champions, non ci sarebbe che questa strada. Pena, non solo il sacrificio di Inzaghi. Ma anche il ridimensionamento dell’intera società. L’Inter, insomma, si gioca tutto.
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Ora i miei compagni di ventura mi suggeriscono che se Simone Inzaghi vuole mantenere la panca sulla quale è campato fino ad ora - ovvero quella dell’Inter -, non solo deve riuscire a mettere da subito i presupposti per qualificarsi, ma deve addirittura cominciare a focalizzare la vittoria finale. Ovvero, in una stagione in cui l’Inter ha conquistato la Supercoppa italiana e, ben che vada, può arrivare (di nuovo) alla Coppa Italia, il salto di qualità è costituito dal successo in Champions League. Ma, per quanto bene voglia ad Inzaghi, faccio fatica a pensare che ci riesca.
E’ vero che pochi come lui sono bravi a preparare e a vincere le partite da dentro o fuori, è vero che quando sembra spacciato resta sempre in piedi grazie a qualche prestazione straordinaria e/o eccezionale, ma credere che l’Inter vada in finale e, poi, la vinca pure, mi sembra davvero utopistico. Eppure, nel caso in cui l’Inter restasse fuori da uno dei quattro posti per la Champions, non ci sarebbe che questa strada. Pena, non solo il sacrificio di Inzaghi. Ma anche il ridimensionamento dell’intera società. L’Inter, insomma, si gioca tutto.