Inter-Inzaghi, prove d'intesa sul rinnovo: la richiesta del tecnico
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“Dove vado io aumentano i ricavi, si dimezzano le perdite e si vincono trofei”. Lo aveva detto alzando un po’ la voce in quel settembre del 2022, andando anche un po’ contro quel suo modo di essere sempre pacato e forse anche per questo a qualcuno era sembrata una stonatura da non prendere troppo sul serio. Invece mai nessuna verità è stata più concreta di quella pronunciata da Inzaghi e la stessa Inter, probabilmente per la prima volta nella sua storia, nel presentare il bilancio in netto miglioramento, all’interno del comunicato a termine del CdA emesso martedì, ha evidenziato l’importanza dei meriti sportivi, enzima determinante per l’accelerata nel processo di sostenibilità che rincorre il club: “Prosegue in modo netto il percorso di miglioramento della situazione economico-finanziaria del Club, sostenuta da un circolo virtuoso alimentato dai risultati positivi ottenuti dalla società dentro e fuori dal campo”.
Dopo i passati mesi di tensione, è tornato a splendere il sereno tra Area Corporate e Area Sportiva, due rami dell’azienda che Zhang ha diviso con due diversi amministratori delegati. E proprio in merito alla dirigenza è importante ricordare come Zhang, probabilmente già consapevole di un lungo periodo da osservare lontano da Milano e dall’Inter, abbia voluto rinnovare il contratto di Marotta, Ausilio e Baccin fino al 2027. Al termine della stagione Inzaghi non chiederà altro che lo stesso trattamento: un rinnovo biennale che premi il lavoro svolto da lui e dal suo staff. Se ne parlerà con concretezza tra qualche mese, anche se per non arrivare impreparati a giugno, qualche chiacchiera è giusto improntarla già adesso.