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  • Superpippo Inzaghi, il killer spietato che ha un solo obiettivo: prendersi il Milan

    Superpippo Inzaghi, il killer spietato che ha un solo obiettivo: prendersi il Milan

    • Gianluca Minchiotti

     

     
     
    In un'intervista rilasciata pochi giorni fa all'Equipe, Zlatan Ibrahimovic ha descritto alla perfezione Filippo Inzaghi: "E' un killer spietato davanti alla porta. Non era un vero e proprio calciatore, ma ha un senso del gol incredibile ed è questa la sua grande qualità". Per estensione, la definizione coniata da Ibra per l'Inzaghi 'non calciatore' può essere utilizzata anche per l'Inzaghi allenatore. 
     
    Classe 1973, Superpippo siede sulla panchina degli Allievi Nazionali del Milan dal 24 luglio di quest'anno, dopo aver disputato l'ultima partita ufficiale in rossonero a maggio. Le sue prime dichiarazioni da allenatore, in data 25 luglio, indicano chiaramente quale sia l'obiettivo: "Ho vinto la Champions con il Milan nel 2007 ed ora sogno di vincerla da allenatore. Mi hanno fatto due anni di contratto da allenatore in una società che magari un giorno spera di potermi vedere sulla panchina della prima squadra". 
     
    Fin da quel giorno, Inzaghi ha iniziato a definire i confini della nuova porta nella quale esercitare le sue doti di killer, una porta che questa volta ha le sembianze della panchina della prima squadra del Milan. Da quel momento in poi, complice anche la crisi di risultati della squadra di Massimiliano Allegri, è stato tutto un crescendo di dichiarazioni e punzecchiature (reciproche e a distanza) fra i due, con la voce di Adriano Galliani a fare da colonna sonora ("Pippo diventerà un grande tecnico", ha spiegato l'ad del club di via Turati l'8 settembre). Si è arrivati così al vero e proprio scontro verbale di inizio settimana, che il Milan ha rintuzzato e minimizzato, 'costringendo' i due ad un'artificiosa pace davanti alle telecamere, nella sala dei trofei rossoneri. 
     
    In queste ore, Allegri si gioca la panchina del Milan (Udinese e Cagliari sono appuntamenti decisivi) e Inzaghi aspetta. Se il tecnico livornese dovesse saltere, forse non toccherebbe subito a Pippo, ma l'appuntamento sarebbe solo rimandato. Perché ormai il killer ha individuato l'obiettivo, e non mollerà la presa fino a quando non lo avrà conquistato. 
     

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