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La solita Juve, grigia, molle e inefficace. Inzaghi è meglio di Pirlo che saluta lo scudetto
SENZA GIOCO - Per più di mezz’ora, la solita Juventus, grigia, inespressiva, inefficace in attacco, tanto possesso palla, ma lento, prevedibile, con pochissimi sbocchi. Inzaghi aveva trovato le misure giuste per controllare Ronaldo e compagni, senza andare mai in affanno. Pippo, anche per l’assenza dei due terzini titolari, Depaoli e Letizia, aveva cambiato modulo passando alla difesa a 3, o meglio, a 5, così da inaridire le fonti di gioco juventine sull’esterno: Improta a destra chiudeva su Chiesa (mai in partita nei primi 45'), Foulon a sinistra faceva altrettanto su Kulusevski, poco più avanti i due interni del Benevento si allargavano per coprire le avanzate di Bernardeschi (rare) e Danilo (più frequenti) rispettivamente con Hetemaj (instancabile sia nei recuperi che nei rilanci) e Ionita. Lavoravano sodo anche i due attaccanti, soprattutto Lapadula, con Gaich in appoggio: era la loro prima partita da titolari in coppia, ma sembravano insieme da una vita.
POCA JUVE - Sul piano tattico meglio Inzaghi di Pirlo. Il Benevento ha speso tanto nel primo tempo, non si è solo difeso, ma appena ne ha avuto la possibilità è ripartito creando le premesse per qualche buona occasione. Per venire a capo di un avversario così tosto alla Juve servivano velocità di manovra e qualità nelle conclusioni ma nella prima mezz’ora non si è visto niente di tutto questo. Ronaldo è stato anticipato e ha perso qualche contrasto, così ha cercato spazio sulla destra quando Kulusevski si accentrava; Morata non trovava la posizione migliore, Chiesa era ai margini della manovra, Rabiot non vi partecipava nemmeno e Arthur cercava, col fraseggio, di dare un senso al poco creato dai campioni d’Italia.
LE OCCASIONI - Solo dopo la mezz’ora la Juve ha alzato il ritmo e la difesa del Benevento ha barcollato. Morata ha avuto due ottime occasioni, la prima se l’è fatta respingere da Montipò, la seconda l’ha sparata in curva, e quello è stato un errore pesante. Una palla-gol anche per Danilo, murato in area da Barba. Abisso ha fischiato un rigore per la Juve per un tocco di mano di Foulon, ma ciò che aveva visto l’arbitro palermitano era in realtà un tocco di spalla, come gli ha mostrato Banti richiamandolo al Var. Rigore tolto. Ha segnato Ronaldo in netto fuorigioco e alla fine del primo tempo Juve e Benevento erano ancora sullo 0-0.
PIU’ RITMO - Appena iniziata la ripresa, la Juve ha invaso la metà campo del Benevento che ora cominciava a soffrire la nuova velocità d’azione dei bianconeri. Danilo e Bernardeschi avanzavano insieme spingendo sempre più dietro la linea difensiva dei campani. Che però si difendevano bene, soprattutto con Barba, ma anche Tuia e Caldirola reggevano l’urto, affidandosi a Hetemaj, letteralmente insuperabile a metà campo non solo per forza fisica e atletica, ma anche per tecnica, come si è visto in occasione del tunnel a Morata e della palla rubata a Ronaldo che ha trasformato in un contropiede per la sua squadra. Il problema dei bianconeri era che troppo spesso la velocità diventava frenesia e non sempre i passaggi erano giusti.
IL COLPO DI GAICH - Nel secondo tempo, la prima vera occasione della Juve è arrivata, incredibile ma vero, in contropiede: dopo un’uscita del Benevento, i bianconeri sono ripartiti a razzo e Barba, per interrompere l’azione dei bianconeri, ha deviato la palla nella sua porta, Montipò ha salvato con un gran balzo. Poi è successo qualcosa di pazzesco, su rimessa laterale di Bernardeschi, con palla vicino alla bandierina del calcio d’angolo sul fronte d’attacco del Benevento, il centrocampista più tecnico della Juve, il brasiliano Arthur, ha fatto un lancio orizzontale, un lancio che già nelle scuole calcio rimarcano come errore con la matita blu, Gaich ha agganciato la palla appena dentro l’area, l’ha difesa da Danilo e l’ha scaraventata nell’angolo. Per il Benevento era il primo e resterà l’unico tiro nello specchio di tutta la gara. Alla Juve non ne basteranno 7 per pareggiare.
IL RIGORE NON FISCHIATO - Col Benevento in vantaggio, Pirlo ha cambiato il centrocampo togliendo il colpevole Arthur e l’inutile Rabiot per mettere Bentancur e McKennie. La Juve si è rovesciata di nuovo davanti all’area del Benevento, in area Chiesa ha saltato Foulon che è finito per terra e, pur involontariamente, ha steso l’ex viola. Era un rigore palese, ma Abisso non l’ha fischiato e Banti, al Var, stavolta non l’ha corretto. Per le proteste, Pirlo è stato ammonito. Inzaghi ha dato nuove energie alla squadra con Caprari e Di Serio in attacco, Tello e Dabo a metà campo, anche se in realtà erano tutti a lavorare per la difesa.
IL FINALE DI MONTIPO’ - L’attacco della Juve è diventato assedio e negli ultimi 15 minuti Montipò ha accettato la sfida con Ronaldo, a cui ha parato di tutto. Danilo ha sbagliato il gol del pareggio e il Benevento si è portato a casa tre punti che probabilmente valgono la salvezza. Quella di Inzaghi è la prima squadra neopromossa a rimanere imbattuta contro la Juve in entrambe le gare di uno stesso campionato dopo la Sampdoria nel 2012-13. Anche questo è un bel dato per Pippo.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Juventus-Benevento 0-1
Marcatore: st 24' Gaich. Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Bernardeschi; Kulusevski, Arthur (28' st Bentancur), Rabiot (28' st McKennie), Chiesa; Morata, Ronaldo. A disp. Pinsoglio, Buffon, Chiellini, Di Pardo, Dragusin, Frabotta, Fagioli. All. Pirlo.
Benevento (5-3-2): Montipò; Improta, Tuia, Barba, Caldirola, Foulon (28' st Tello); Hetemaj (38' st Dabo), Viola, Ionita; Lapadula (28' st Caprari), Gaich (38' st Di Serio). A disp. Manfredini, Lucatelli, Insigne, Moncini, Sau, Pastina. All. Inzaghi.
Arbitro: Abisso di Palermo.
Var: Banti di Livorno.
Ammoniti: pt 9' Tuia (B), 17' Bernardeschi (J); st 29' Pirlo (all. J), 30' Barba (B), 39' Tello (B), 47' Bentancur (J).