Inzaghi, Allegri, Pioli, De Rossi & co.: quando i colpi di mercato svelano il futuro... delle panchine
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In apparenza il discorso vale anche per la Juventus, che da Vecchia Signora si è trasformata in Giovane Signorina grazie a una squadra di nativi digitali che ora accolgono Tiago Djalò (2000) e Carlos Alcaraz (2002). Allegri ha condiviso: segno che resterà? Non è ancora il momento del punto esclamativo per la prossima panchina della Juventus, però tanto meno per quella del Milan. Si procede in ordine di classifica, ma con Pioli la traiettoria non è ancora chiara. Proprio come il mercato americano sbandierato a stelle (poche) e strisce (rossonere). Doveva arrivare un grande difensore, magari Buongiorno. Passati i primi convenevoli di cortesia si sono salutati con un arrivederci all’estate. Così è tornato il non più giovane Gabbia ed è arrivato il giovanissimo Terracciano. Mercato futurista, ma senza sogni. Anche perchè dalle parti di Milanello non sembra realisticamente geolocalizzato il sogno scudetto.
Ormai è andato anche lo scudetto del Napoli, sbiadito fin troppo in fretta. I conti non tornano, ma non ditelo a De Laurentiis che altrimenti si arrabbia: incassati 50 milioni per Kim, in estate ne ha investiti appena 10 per Natan. E quando sembrava che almeno un difensore potesse arrivare, Perez dell’Udinese, si sono accorti che poi non era tanto meglio di Ostigard. E allora, via alla spesa compulsiva negli outlet di bassa classifica (Mazzocchi dalla Salernitana e Ngonge del Verona), più lo shopping inglese con Dendoncker e Traoré. Oggi, andranno in panchina a far compagnia a Mazzarri. E domani, con un altro allenatore, chissà cos’ha in testa di De Laurentiis.
Continuando a scorrere la classifica, la Fiorentina e Italiano non danno segnali definitivi sul futuro. Thiago Motta andrà via da Bologna: si sa ma non si dice. Gasperini e l’Atalanta hanno voglia di lasciarsi senza farsi male; Sarri e la Lazio di continuare pure senza amore. E la Roma? A inizio mercato aveva solo gli spiccioli per il prestito di Hujisen. Poi invece ha dato retta a De Rossi con Angeliño e Baldanzi. Mica male. Da José a Danie’ è cambiato l’accento sul mercato e forse, dopo una vita da Capitan Futuro, adesso De Rossi spera di cambiare in Mister Futuro la password per entrare nel cuore dei tifosi. Che poi non bisogna pensare sempre e solo al futuro. Guardate Belotti, per esempio. Un po’ ingobbito, sempre generoso: chi vi ricorda? Il mitico Ciccio Graziani? Risposta esatta, suggerita dal destino. Prima Torino, poi Roma e infine Fiorentina: tanti anni fa è stata la carriera di Graziani, da qualche ora è diventata la traiettoria di Belotti. “E tutto torna”. Che nemmeno questo è un proverbio. Ma ci sta bene: sia per Graziani e Belotti, sia per questo mercato che svela il futuro degli allenatori.