Investire sugli italiani, l'esempio di Juve e Inter. Il prossimo da prendere è Pafundi
Forse non è nemmeno casuale che siano proprio le prime due del campionato italiano ad accentuare questa tendenza, ma sarebbe altrettanto significativo e utile che altri ne seguissero l’esempio. Ci sono due modi per investire sugli italiani: o si costituisce una seconda squadra come ha fatto la Juventus alcuni anni fa o si punta sul settore giovanile, mandando i propri calciatori a maturare altrove per poi riprenderseli.
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Cosa sarebbe oggi la Juve se non avesse Gatti, Rugani, Cambiaso, Miretti e Kean? E chi potrebbe nell’Inter offrire un rendimento maggiore rispetto a Dimarco? Certo Barella, Frattesi e Bastoni, da una parte, Chiesa dall’altra, sono stati acquistati, ma questo dimostra solo che ci sono buoni calciatori italiani da comprare senza far follie. Purtroppo i “giri” di certi dirigenti e procuratori conducono all’estero senza una vera ragione tecnica. Così, magari, per accorgersi di un Pafundi serve un c.t., ora emigrato in Arabia, o una nazionale giovanile dove poterlo far finalmente giocare. Eppure uno così sarebbe già maturo per la prima squadra.