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Investimenti spericolati ed elevato rischio d'impresa, ecco com'è iniziata la caduta a picco di Zhang in Cina
IL BOOM ECONOMICO - “Bisogna capire come funziona un business il cui motore è stata la distribuzione di elettrodomestici alle famiglie cinesi attraverso una rete di negozi e magazzini cresciuta a ritmi folli. Sospinta dalle esportazioni dei prodotti cinesi in tutto il mondo, alimentate dalle delocalizzazioni produttive dell’occidente, la classe media cinese ha conquistato rapidamente - dai primi anni duemila - uno stile di vita sempre più agiato, colmando il divario dal mondo occidentale che rendeva la Cina un paese povero. Milioni di famiglie hanno destinato reddito disponibile all’acquisto di elettrodomestici e beni di consumo consentendo a Zhang di espandere il fatturato moltiplicando i negozi”.
Così Zhang ha iniziato a costruire il suo impero, ma la così rapida espansione si è poi rivelata un pericoloso boomerang. Il Corriere dello Sport prosegue così la disamina.
LA CRESCITA DEL RISCHIO D’IMPRESA - “La distribuzione retail non consente margini spettacolari, soprattutto in un mercato che matura rapidamente, allorché la fiammata dei consumi rallenta e nuovi concorrenti mettono pressione sui prezzi. Suning ha infatti mostrato una profittabilità sempre risicata. Se vendere elettrodomestici non è un gran business a livello economico, consente però di pagare i fornitori con comode dilazioni mentre si incassa a vista, anche grazie allo sviluppo del credito al consumo, generando una montagna di cassa che Suning investiva per aprire più negozi, scalando posizioni e diventando il secondo retailer cinese. Questa forza ha aperto a Zhang le porte del credito lanciandolo in spericolati investimenti, soprattutto nell’immobiliare. Una crescita per acquisizioni in tutti i settori (calcio, televisioni, credito al consumo e mattone) sostenuta però dall’aumento esponenziale del debito che ha l’effetto di amplificare drammaticamente il rischio d’impresa”.
Da qui la caduta a picco verso una crisi che sembra irreversibile e che ha costretto Zhang prima a cedere gran parte delle quote di suning.com e poi di dimettersi dalla carica di presidente. Un avvenimento clamoroso in Cina, dove da sempre Suning significa solo ed esclusivamente Zhang Jindong. Il Corriere dello Sport prosegue così.
LA CADUTA - “Quando la bolla immobiliare cinese è esplosa, il motore si è inceppato. L’anno scorso il gruppo real estate Evergrande è diventato insolvente e Suning ha dovuto rinunciare a crediti non recuperabili per 3 miliardi, portandosi la crisi finanziaria in casa e accendendo i riflettori sui rischi del gruppo. Molte certezze hanno iniziato a vacillare: la televisione PPTV non ha più potuto pagare i diritti Premier perdendo il contratto, il club campione Jangsu Suning ha chiuso i battenti senza pagare giocatori e fornitori, dell’Inter conosciamo il passaggio repentino dall’immagine di Messi proiettata sul Duomo agli stipendi in ritardo. A metà giugno un bond in scadenza non è stato rimborsato e i creditori hanno accettato una moratoria”.