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  • Intervista a Barbara Pedrotti, il nuovo volto della tv che ammalia con le sue quote FOTOGALLERY

    Intervista a Barbara Pedrotti, il nuovo volto della tv che ammalia con le sue quote FOTOGALLERY

    • Jessica Bercigli
    Da questa stagione è approdata a Mediaset Premium nel programma "Serie A Live" con il ruolo di quotista per bwin e non è certo un caso se la produzione ha deciso di puntare proprio su di lei. Barbara Pedrotti, oltre a regalare una piacevolissima visione agli occhi come potrete ben notare dalle foto, di sport infatti ne mastica eccome! Calciomercato.com ha avuto il piacere di incontrarla e di conoscerla meglio. 

    Stai conquistando prepotentemente i tifosi italiani del pallone, che durante tutte le giornate di campionato hanno modo di apprezzarti su Mediaset Premium; però sono anche altre le discipline che ami e che hanno segnato i primi anni della tua carriera. Come nasce il tuo amore per lo sport e qual è quello che a cui non potresti mai rinunciare?
    Diciamo che lo sport ha sempre fatto parte della mia vita. Sono infatti cresciuta in una famiglia di sportivi e sin da piccina ho praticato molte discipline, dalla ginnastica artistica al nuoto, dalle due ruote alla pallavolo e così via; una passione a 360° quindi, sia per lo sport praticato che per quello seguito come appassionata. Sono passati poi gli anni e passettino passettino la mia passione con la "p" maiuscola si è trasformata anche nella mia professione: una gioia immensa. Uno sport al quale non potrei rinunciare? Difficile, molto difficile dare una risposta a questa domanda. Se parliamo di sport praticato posso dire che quello che in questo momento per ragioni di tempo prediligo è la corsa, ma non appena sbuca il sole mi dedico alla mia Margot (la mia MC Rb 1000) e se ho voglia di rilassarmi e di stare tra me e me invece scelgo il nuoto. 

    E lo sport nella vita professionale?
    La risposta non è più facile, anzi. In tutti questi anni ho avuto l'occasione di parlare di arrampicata, atletica, MMA, tennis, sci, pallavolo e chi più ne ha più ne metta; tutte discipline che hanno caratterizzato una parte del mio percorso e che quindi porto con me, nel mio cuore. Se poi parliamo del Primo Amore, quello che non si scorda mai di certo quello è il ciclismo. Giri d'Italia, Campionati del Mondo, Milano-Sanremo, centinaia di corse alle quali ho avuto l'onore di prestare la voce: quante emozioni! 
    C'è poi la new entry: il calcio, ovviamente dal punto di vista professionale perché da buona italiana credo faccia parte del mio DNA da sempre. Uno sport che ho sempre seguito alla tv e che ora ho la fortuna di conoscere più da vicino ed in maniera più approfondita. Inutile dire che anch'esso mi ha ormai conquistata.

    Quali difficoltà (e altresì pregiudizi, se ci sono stati) hai dovuto affrontare per fare della tua grande passione una professione, visto il campo così tradizionalmente "difficile" per una donna?
    Non posso dire sia stato facile. Ho scelto una professione, quella dello speaker tecnico, da sempre appannaggio solamente dei colleghi maschi e poi, come se non bastasse, ci sono stati una serie di pregiudizi contro i quali ho effettivamente dovuto combattere. Non è certo una novità che sia abbastanza comune il pensiero che una donna non possa essere un'esperta di sport - o almeno non al pari degli uomini - e che si sia abituati a valutare le figure femminili più per l'aspetto fisico che per le reali capacità. C'è una frase che mi piace molto che recita: "To high places by narrow roads" ed io spero valga anche per me. Una strada stretta, impervia, senza scorciatoie, che però porta in alto, là dove la vista è migliore. 

    Una donna amante dello sport nell'immaginario collettivo è sovente accomunata alla figura del "maschiaccio", non è certo il tuo caso però… 
    Beh, ammetto che sono stata un vero maschiaccio per gran parte della mia vita, anche se, con il passare del tempo, mi sono un po' "addomesticata" (ride divertita, ndr). Ora magari utilizzo un look decisamente più femminile e cerco di non rimediarmi ogni cinque minuti sbucciature e botte praticando gli sport più improbabili, ma sono rimasta un po' maschio dentro, nel carattere. Sono dolce certo, capiamoci, ma non amo troppo la frivolezza e quel bisogno di creare sempre complicazioni che spesso caratterizza tante ragazze, sono un po' più semplice ecco, in questo un po' più uomo.

    In ogni occasione riesci sempre ad essere sexy al punto giusto e sobria allo stesso tempo, parlaci della linea che segui per scegliere ogni giorno e in ogni occasione il giusto look.
    Non c'è una regola, credo che ogni giorno sia diverso e che quindi anche l'umore che ci accompagna a viverlo lo sia di riflesso. Quel capo che magari oggi sento perfetto per me domani non lo è, e viceversa. Dipende da tante cose: dal tempo, dall'umore, dal programma della giornata. Di certo prediligo sempre abiti lineari, semplici, ma nel contempo non banali (spero di riuscirci) poi dipende molto dall'occasione, in tv opto per abiti un po' più eleganti, nella vita di tutti i giorni invece l'outfit con il quale mi sento "più Barbara" è composto da jeans, camicia e un bel tacco.

    Ogni donna ha un accessorio o un capo di cui non potrebbe mai fare a meno. Il tuo qual è?
    Il tacco, quello alto alto. Anche in questo caso non amo le mezze misure: tacco dodici e via, come per magia, ogni mise diventa perfetta. Dalle classiche nere alle colorate, dalle verniciate a quelle tempestate di Swarovski, insomma ce n'è veramente una perfetta per ogni situazione. Il problema è che sono veramente tante ed io quando sono di corsa (quindi praticamente sempre) divento pure abbastanza disordinata e quindi ce ne sono in ogni angolo della casa.

    Parliamo un po' di calcio, anzitutto hai una squadra del cuore?
    So che non ci crederai ma no, o meglio, non tifo per un club in particolare. C'è però un grande amore che mi fa battere il cuore all'impazzata: quello per la Nazionale. Seguo ogni minimo particolare, cerco di indovinare i nomi di coloro che faranno parte della rosa azzurra, ne seguo la convocazione, l'avvicinamento e poi, con il batticuore, ogni partita. Credo onestamente di essermi persa solo il Mondiale del 1982 (e che Mondiale), però avevo pochi giorni, credo di essere scusata. Ci sono poi dei singoli giocatori che mi piacciono più di altri, che mi conquistano con il loro talento e che mi sanno stupire in maniera più o meno inaspettata.

    Non posso quindi fare a meno di chiederti del Mondiale in Brasile: che quota assegneresti agli azzurri pensando al trionfo finale? 
    Beh, diciamo che di certo non partiamo da favoriti, anche se non lo eravamo nemmeno nel 2006 e tutti sappiamo com'è andata… Tante sono le Nazionali che partono con una marcia in più, basti pensare alla Spagna, campione del mondo uscente e bicampione d'Europa, al Brasile, paese ospitante e vincitore di ben cinque mondiali, alla Germania che fa sempre bene e all'Argentina di Messi. Due outsider da tenere certamente in considerazione credo siano il Belgio e la Colombia. Per quanto riguarda i nostri colori, un po' per l'attaccamento alla maglia azzurra, un po' per la fiducia che ripongo nei nostri uomini, darei un bel dieci tondo, anche se per le quote, quelle studiate e ponderate dovrei consultare i bookmakers di bwin, che sono i miei esperti di fiducia.

    Tra le nostre grandi spicca la difficile situazione del blasone rossonero. La posizione di Seedorf è già stata messa in discussione, giusto dargli tempo e fiducia? Credi in questa scelta della società e quanto dovremo attendere per vedere un Diavolo nuovamente agguerrito e soprattutto vincente?
    Sicuramente il Milan non sta vivendo un bel momento. Credo la scelta di Seedorf sia stata coraggiosa, un uomo che al calcio, e al Milan, ha dato molto, di certo una persona carismatica con grandi competenze sul campo, ma comunque alla prima panchina. Giusto secondo me dargli del tempo, ricordiamoci che sta allenando una rosa che non è sua, ma che si è trovato davanti. Parliamo di un uomo che fino a dicembre faceva il giocatore nel Botafogo e che ora si trova rimbalzato sulla panchina di una delle squadre più blasonate con tra le mani un contratto per due anni di sette milioni lordi, due anni appunto, segno che il Milan ci crede. Ora è invece importante nelle ultime partite che la squadra riesca a riguadagnare una posizione più consona al nome di questo club, cosa che sembra stia già accadendo viste le due vittorie consecutive dalle quali arrivano i rossoneri, per poi quest'estate costruire un nuovo Milan, più competitivo. Quanto ci vorrà? Dipende dal mercato che farà la società, Barbara Berlusconi in una recente intervista ha dichiarato che serviranno quattro anni ed io non posso che sposare il suo pensiero.

    Per il campionato di Serie A è già tutto deciso o ci attende ancora qualche sorpresa? 
    Credo che quest'anno il campionato si sia chiuso con largo anticipo e che quindi gli uomini di Conte si stiano per impossessare del terzo scudetto consecutivo, allontanandosi quindi da quella che sarebbe potuta essere la settima doppietta e permettendo così alla formazione di attaccare finalmente quella terza, ufficiale, stella sul petto. Vi è invece una bella bagarre là dietro per la seconda e terza posizione, con il Napoli a soli sei punti dalla Roma (ricordiamo però che la Magica devo recuperare la partita contro il Parma), anche se, non me ne vogliano gli amici partenopei, vedo un po' meglio in questo stralcio di campionato gli uomini di Garcia.

    Domanda d'obbligo: Messi o Ronaldo? E da donna ti chiedo anche una preferenza sul piano estetico.
    L'eterna sfida. Da una parte Messi, quattro volte vincitore del Pallone d'Oro, un campione al quale manca solo la vittoria del Mondiale per raggiungere i livelli di Maradona, che ricordiamo l'ha vinto in Messico nel 1986. Dall'altra invece Ronaldo, la super stella del Real che ha trascinato il suo Portogallo alla qualificazione del Mondiale, squadra che però non può competere dal punto di vista tecnico con quella di Messi. E' difficile appunto dare un giudizio, ma se devo sbilanciarmi credo di poter affermare con una certa sicurezza che, se è vero che Ronaldo ha assolutamente meritato il Pallone d'Oro nel 2013, è altresì vero che Messi rimane il giocatore più forte del mondo. Dal punto di vista estetico invece il giudizio si capovolge e lo scettro va decisamente in Portogallo.

    Sarai consapevole del fatto che stai uguagliando, se non superando, la brava e bella Ilaria D'Amico nel cuore degli appassionati di calcio. Senti un po' di rivalità con lei? 
    Questa affermazione mi lusinga e non poco. Mi piace avere un contatto diretto con gli appassionati di sport - di calcio in questo caso - ed in mancanza di quello vis-à-vis adopero i social per parlare di me, raccontare le mie giornate e rispondere a tutti loro. Il tempo è sempre poco e quindi spesso mi trovo a scrivere ad orari inconsueti ma, nonostante la stanchezza, il loro affetto mi ripaga sempre. Bello perciò pensare d'essere riuscita ad entrare un pochino nel loro cuore ma, per tornare invece ad Ilaria D'Amico, siamo molto diverse, per me lei è, e sempre sarà, una grandissima professionista, un ottimo esempio di giornalista sportiva che unisce eleganza e competenza. Nessuna rivalità quindi, ma da parte mia, pur non conoscendola, una grande stima. 

    Che cosa odi di più? 
    Direi la falsità. Amo le persone che rimangono sempre fedeli a se stesse, che dicono sempre quello che pensano, anche quando ciò può essere controproducente. Non sono una persona che scappa dai confronti, anzi, a volte credo possano portare ad una crescita, a migliorarsi. Un plauso quindi alle persone vere, che se sbagliano lo fanno credendoci e che sono sempre, purtroppo, più rare.

    Come ti descriveresti con tre aggettivi?   
    Determinata, dinamica e vera.


    Si ringrazia Barbara Pedrotti per la grande disponibilità e simpatia dimostrata.

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