Internet Day, il mio primo clic sul web
Trent’anni fa a Pisa un gruppo di studiosi del Cnr (esattamente del Centro universitario per il calcolo elettronico) riuscì a spedire il primo segnale via Internet verso la stazione americana di Roaring Creek, in Pennsylvania. La data del 30 aprile 1986 è così considerata l’inizio dell’avventura italiana sul web, che invece ha identificato come primo giorno di attività il 29 ottobre 1969 quando da Los Angeles partì il primo messaggio sulla rete Arpanet, progenitrice dell’attuale Internet. Inzialmente due sole lettere: l-o. Un’ora dopo, al secondo tentativo, tutto andò per il meglio: l-o-g-i-n. L’Italia è stata la quarta nazione al mondo in ordine di tempo a connettersi in rete e questo dettaglio conferma che non dovremmo mai sottovalutare le nostre qualità, anzi bisogna ripartire da questa consapevolezza per disegnare (per tornare a farlo) un futuro migliore, basandoci sulla nostra inesauribile e proverbiale capacità creativa.
Curioso notare come quel segnale sia partito, trent’anni fa, dalla Toscana. E poi dieci anni dopo nella stessa vivace e arguta regione, grazie all’iniziativa di Carlo Pallavicino e dei suoi collaboratori, sia nata l’idea di creare sul web questa piattaforma che oggi voi tutti utilizzate e conoscete come Calciomercato.com. Ovvero, il primo sito di calcio made in Italy. Tanti primati che mantengono un comune denominatore anche adesso, quando l’evoluzione di Internet annuncia novità che fatichiamo a immaginare, se non ipotizzandole sotto la grande categoria dell’Internet of Things, cioè la connessione che pervade definitivamente le nostre vite e coinvolge ogni cosa, ogni device ma anche ogni mezzo, dall’elettrodomestico all’automobile, ovunque intorno a noi.
La rivoluzione digitale avanza. Cambierà le nostre vite ma, prima ancora, il nostro modo di pensare. Ci sono già elementi che ci fanno capire a che punto sia questo processo di cambiamento inarrestabile. SI diffonde una nuova coscienza comune e presto o tardi porterà innovazioni epocali anche nella nostra società, nei rapporti interpersonali e nella diffusione di una nuova etica condivisa. I prossimi passaggi saranno molto più rapidi. Ma trent’anni fa nessuno, al di fuori dalla cerchia dei ricercatori, aveva mai sentito parlare e neppure avrebbe potuto concepire, forse, un concetto di rete impalpabile ma reale, da diffondere ovunque nel mondo per collegare l’intera umanità. Ma a partire da vent’anni fa quest’idea si è fatta largo nelle nostre abitudini con la comparsa dei primi siti.
Colpisce, per questo, la prontezza dei pionieri di Calciomercato.com. E non solo la capacità di immaginare e creare una piattaforma per sviluppare un interesse e una passione, il calcio e le trattative che da sempre girano intorno ad esso. Non solo: la bravura di chi ha fatto nascere e poi crescere questo nostro sito è stata nel portare avanti il progetto anche oltre la “bolla” dei primi anni, fino al web 2.0, superando l’aspra crisi che a un certo punto ha cancellato le illusioni del business e portato a riconsiderare una materia tanto innovativa quanto complessa. Calciomercato.com è rimasto in piedi e ha proseguito il suo cammino di crescita. Ora con imminenti novità e progetti.
Non c’è tempo di guardarsi indietro. Anche se ognuno di noi conserva ricordi legati ai primi accessi in rete. Ricordo personalmente l’emozione di quel salto, una sera assieme a un amico dotato di pc, modem e rete. Qualcosa di immaginato da sempre e finalmente realizzabile. L’ostinazione di non perdere quella visione del futuro neppure di fronte alle difficoltà bibliche dei primi tentativi di connessione. Il suono tipico del modem che entrava in funzione prometteva ma non garantiva l’avvio della navigazione in rete. I minuti scorrevano e le pagine dei primi siti web si aprivano a pezzi, con lentezza esasperante. Ma il miracolo era già compiuto.
Devo ammettere che il mio primo ricordo legato a Internet non riguarda il calcio, che pure rappresenta da sempre per me una grande passione (e all’epoca l’avevo coronata lavorando a Tuttosport), ma la musica. Su web recuperai subito alcuni brani di una band che avevo amato da adolescente (i Devo… provate a cercarli). Un incanto ascoltare così, in presa diretta e via computer, quella musica tanto rimpianta e fino a quel punto legata solo a supporti materiali. Ecco il primo vero salto: dalla fisicità all’immaterialità. Ogni considerazione può nascere da questo punto cruciale. Poi il secondo salto: iniziai a collaborare per uno dei primi siti sportivi in rete, che replicava le sue pagine in diverse edizioni e in varie lingue. Un nuovo superamento di barriere e confini. Avanti così.
E voi ricordate il vostro primo collegamento a Internet?
Curioso notare come quel segnale sia partito, trent’anni fa, dalla Toscana. E poi dieci anni dopo nella stessa vivace e arguta regione, grazie all’iniziativa di Carlo Pallavicino e dei suoi collaboratori, sia nata l’idea di creare sul web questa piattaforma che oggi voi tutti utilizzate e conoscete come Calciomercato.com. Ovvero, il primo sito di calcio made in Italy. Tanti primati che mantengono un comune denominatore anche adesso, quando l’evoluzione di Internet annuncia novità che fatichiamo a immaginare, se non ipotizzandole sotto la grande categoria dell’Internet of Things, cioè la connessione che pervade definitivamente le nostre vite e coinvolge ogni cosa, ogni device ma anche ogni mezzo, dall’elettrodomestico all’automobile, ovunque intorno a noi.
La rivoluzione digitale avanza. Cambierà le nostre vite ma, prima ancora, il nostro modo di pensare. Ci sono già elementi che ci fanno capire a che punto sia questo processo di cambiamento inarrestabile. SI diffonde una nuova coscienza comune e presto o tardi porterà innovazioni epocali anche nella nostra società, nei rapporti interpersonali e nella diffusione di una nuova etica condivisa. I prossimi passaggi saranno molto più rapidi. Ma trent’anni fa nessuno, al di fuori dalla cerchia dei ricercatori, aveva mai sentito parlare e neppure avrebbe potuto concepire, forse, un concetto di rete impalpabile ma reale, da diffondere ovunque nel mondo per collegare l’intera umanità. Ma a partire da vent’anni fa quest’idea si è fatta largo nelle nostre abitudini con la comparsa dei primi siti.
Colpisce, per questo, la prontezza dei pionieri di Calciomercato.com. E non solo la capacità di immaginare e creare una piattaforma per sviluppare un interesse e una passione, il calcio e le trattative che da sempre girano intorno ad esso. Non solo: la bravura di chi ha fatto nascere e poi crescere questo nostro sito è stata nel portare avanti il progetto anche oltre la “bolla” dei primi anni, fino al web 2.0, superando l’aspra crisi che a un certo punto ha cancellato le illusioni del business e portato a riconsiderare una materia tanto innovativa quanto complessa. Calciomercato.com è rimasto in piedi e ha proseguito il suo cammino di crescita. Ora con imminenti novità e progetti.
Non c’è tempo di guardarsi indietro. Anche se ognuno di noi conserva ricordi legati ai primi accessi in rete. Ricordo personalmente l’emozione di quel salto, una sera assieme a un amico dotato di pc, modem e rete. Qualcosa di immaginato da sempre e finalmente realizzabile. L’ostinazione di non perdere quella visione del futuro neppure di fronte alle difficoltà bibliche dei primi tentativi di connessione. Il suono tipico del modem che entrava in funzione prometteva ma non garantiva l’avvio della navigazione in rete. I minuti scorrevano e le pagine dei primi siti web si aprivano a pezzi, con lentezza esasperante. Ma il miracolo era già compiuto.
Devo ammettere che il mio primo ricordo legato a Internet non riguarda il calcio, che pure rappresenta da sempre per me una grande passione (e all’epoca l’avevo coronata lavorando a Tuttosport), ma la musica. Su web recuperai subito alcuni brani di una band che avevo amato da adolescente (i Devo… provate a cercarli). Un incanto ascoltare così, in presa diretta e via computer, quella musica tanto rimpianta e fino a quel punto legata solo a supporti materiali. Ecco il primo vero salto: dalla fisicità all’immaterialità. Ogni considerazione può nascere da questo punto cruciale. Poi il secondo salto: iniziai a collaborare per uno dei primi siti sportivi in rete, che replicava le sue pagine in diverse edizioni e in varie lingue. Un nuovo superamento di barriere e confini. Avanti così.
E voi ricordate il vostro primo collegamento a Internet?