Stop! La rincorsa dell'Inter subisce una brutta battuta d'arresto a Udine. Dopo quattro vittorie consecutive una sconfitta ci può anche stare, specie sul campo di una squadra così in salute come quella di Guidolin. Oltre a riconoscere gli indiscutibili meriti degli avversari, bisogna però analizzare anche le pecche mostrate dai nerazzurri. Innanzitutto è arrivata la conferma dell'importanza tattica di Milito, nonostante il Principe non sia ancora in formissima. Senza di lui, in avanti manca il punto di riferimento in grado di far spazio ad Eto'o.

Il rammarico aumenta pensando a come si era messa la partita, sbloccata dal gol di Stankovic. Poi l'Udinese ha ribaltato il risultato in cinque minuti, anche grazie alla complicità di alcuni gravi errori individuali. Basti pensare al modo in cui Pandev si è fatto anticipare nell'azione che ha portato al pareggio di Zapata, per non parlare di Castellazzi che ha responsabilità su entrambi i gol presi nel primo tempo. Sarà un caso, ma proprio nei primi 45 minuti il portiere nerazzurro aveva il sole in faccia mentre nella ripresa, dopo il cambio di campo, si è riscattato effettuando dei buoni interventi. Nel calcio moderno vengono curati nel dettaglio tutti i minimi particolari, ma a volte capita di trascurare gli aspetti più banali: ad esempio in questo caso non ci voleva un genio per pensare di indossare un cappellino con la visiera. Giusto?