Intermania: Thuram rinato, disastro Correa. Il consiglio di Zenga e l'esempio Gosens
SU E GIU' - Dopo l'arrivo di Dzeko dalla Roma, Ausilio e Marotta si erano interessati a Marcus Thuram. Poi l'attaccante francese del Monchengladbach (figlio dell'ex difensore Lilian) si infortunò, procurandosi la rottura parziale del legamento collaterale mediale del ginocchio. Così i dirigenti nerazzurri regalarono a Simone Inzaghi l'argentino Joaquin Correa, arrivato dalla Lazio in prestito oneroso per 6 milioni di euro con riscatto fissato ad altri 23,5 milioni più bonus per una valutazione complessiva da quasi 30 milioni. Una cifra che, almeno finora, El Tucu non ha dimostrato di valere. Correa nell'Inter ha segnato 8 gol e servito 4 assist in 48 presenze e 1689 minuti giocati, invece soltanto in questa stagione Thuram ha realizzato 10 reti e sfornato 3 assist in 11 presenze e 990 minuti giocati: i numeri parlano chiaro, tra i due non c'è gara.
LE PAROLE DI ZENGA - Eppure Correa può dare qualcosa alla squadra di Inzaghi, infatti ha delle qualità comuni a pochi altri elementi della rosa, come ad esempio quella di saltare l'uomo in dribbling e creare superiorità numerica. Purtroppo quest'anno non è ancora riuscito a farle vedere in campo, dove gioca senza quella cattiveria agonistica che pretendono i tifosi. I quali stanno perdendo la pazienza con lui, fischiato nelle ultime apparizioni a San Siro. Un grande interista come Walter Zenga ha commentato: "Avendolo allenato alla Sampdoria, conosco bene Correa. Vorrei che trovasse continuità e fiducia in se stesso, mi piacerebbe che i tifosi lo trattassero come ha bisogno. Perché, se viene trattato con fiducia, lui ripaga alla grande. Invece, se perde fiducia, perde tutto".
IL CASO GOSENS - Il problema per Correa è che, con l'imminente rientro di Lukaku dopo l'infortunio, rischia di avere sempre meno spazio. In ogni caso non si possono rimproverare i tifosi interisti di far mancare il proprio supporto alla squadra, anzi hanno sempre riempito lo stadio anche negli anni bui dei vari Jonathan, Schelotto e Kuzmanovic. Chiedono solo di sudare per la maglia: una caratteristica che non è nelle corde di Correa, ma di Gosens. Infatti, dopo il gol segnato a Barcellona, il nazionale tedesco ex Atalanta è stato applaudito nella partita vinta domenica contro la Salernitana, anche quando ha sbagliato la giocata. Coccole meritate per lo spirito combattivo mostrato da Robin, ma non dal Tucu. Per dirla alla Sanchez: Amici, i tifosi sono così.
