Intermania: non è un affare come Ibra
Tic-toc, tic-toc... Il tempo scorre inesorabile e in casa Inter ci sono ancora tanti, troppi punti di domanda. A una settimana dall'inizio del campionato e a dieci giorni dalla fine del mercato, la squadra di Gasperini sembra un cantiere aperto e alla Pinetina di Appiano Gentile è appeso il cartello 'Lavori in corso'.
In settimana, oltre a polemizzare con Della Valle sullo scottante tema legato a Calciopoli, Moratti ha provato a tranquillizzare i tifosi, affermando che ai nastri di partenza si presenterà comunque una "Grande Inter". Il presidente ha giustificato l'ormai imminente cessione di Eto'o in Russia col fair-play finanziario voluto in Uefa da Platini, anche se la sensazione è che la Saras abbia chiuso i rubinetti per il costoso 'giocattolo' nerazzurro.
Moratti ha poi paragonato la possibile partenza del camerunese a quella di Ibrahimovic: peccato che lo svedese fruttò quasi 50 milioni di euro più il cartellino di Eto', che invece ora potrebbe farne incassare al massimo 30. Poi due anni fa arrivarano altri tre assi del calibro di Lucio, Sneijder e Milito, un grande acquisto per ogni reparto, mentre ora sembra molto difficile che l'Inter possa fare altrettanto in questi ultimi giorni di mercato. Speriamo di essere smentiti.