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  • Intermania: Spalletti contro Icardi si appella ai tifosi, stanchi di tutti e 2 (o 3)

    Intermania: Spalletti contro Icardi si appella ai tifosi, stanchi di tutti e 2 (o 3)

    • Cristian Giudici
    Tutto come previsto. Dopo i ko di Milan e Roma, ero certo che avrebbe perso pure l'Inter. Quando è chiamata a fare un salto in alto, la squadra nerazzurra inciampa su se stessa. Il turno casalingo con la Lazio era quasi un match ball per blindare il terzo posto in classifica, invece riapre la bagarre per la qualificazione alla prossima Champions League. 

    Spalletti non aveva mai perso uno scontro diretto e la Lazio non ne aveva mai vinto uno, due tabù caduti in una volta sola. Simone Inzaghi ascolta Gattuso: l'Inter non va aggredita, ma aspettata e colpita in contropiede. Sul gol Milinkovic sovrasta Brozovic, andato a cercare di chiudere un buco non suo. 

    Altre due considerazioni fatte già prima della partita: apprezzati sabato a Londra contro il Tottenham e in tribuna ieri sera a San Siro, i due grandi ex argentini Veron e Zanetti ancora oggi non sfigurerebbero in questa squadra; senza Icardi e Lautaro, l'Inter paga l'assenza di una prima punta di ruolo, che non può essere Keita. Sostituito da Joao Mario nel finale, quando nel ruolo di centravanti viene avanzato Vecino. Ranocchia un'altra volta sarebbe stato troppo... 

    Spalletti non convoca Icardi e dopo la gara esplode in diretta tv, difendendo la propria scelta e puntando il dito contro l'attaccante argentino. Dicendosi sicuro che i tifosi siano d'accordo con lui, ma in realtà le cose non stanno proprio così perché questa fiction divide anche il popolo interista. Che non è rappresentato solo dagli ultras, tornati dopo tanti anni a dedicare un coro a un singolo calciatore: il nuovo capitano Handanovic. 

    Infatti allo stadio si sente qualche fischio sia per Spalletti alla lettura delle formazioni e dopo il triplice fischio finale, sia per Icardi quando viene inquadrato sul maxi-schermo con Wanda Nara. Che poi in tv è più conciliante rispetto all'allenatore. Per uscire da questa brutta situazione, tutti devono mettere il bene comune davanti all'orgoglio personale. Icardi e Spalletti non l'hanno ancora fatto: se e quando lo faranno, forse sarà troppo tardi. Perché i tifosi sembrano essere (quasi) tutti d'accordo su una cosa: nella nuova Inter non ci dovrà più essere spazio per nessuno di loro due. Anzi tre, compreso Perisic. 
     

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