Intermania: siamo malati di nostalgia
Nostalgia (dal greco: "Dolore del ritorno") è uno stato psicologico o sentimento malinconico di tristezza e di rimpianto che si prova per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere. Quest'ultimo caso è storicamente quello dell'Inter, sempre maestra nel rimpiangere i bei tempi andati che furono.
TRE UOMINI E UNA GAMBA - Basti pensare ad alcune scene indimenticabili di un film di Aldo, Giovanni e Giacomo: "Tre uomini e una gamba". Come non ricordare le lacrime versate viaggiando in auto e ascoltando alla radio la canzone "Luci a San Siro" di Roberto Vecchioni ("Non ce la faccio, troppi ricordi..."), andare a dormire con la maglietta di Sforza ("Perché quella di Ronaldo era finita"), l'esultanza dopo un gol segnato giocando a calcio in spiaggia ("Ma vieni, Jair, è il ritorno della grande Inter!") e un discorso tra due amici "Tu non hai mai rischiato? Una volta ho messo 2 fisso a Inter-Cagliari").
ORA E SEMPRE - Ebbene, Massimo Moratti ha già rischiato molto nella propria vita calcistica, ma alla fine è riuscito a ripetere le imprese compiute da suo padre Angelo, riportando l'Inter in cima all'Italia prima, all'Europa e al mondo poi. Tutto comincia nel 1995, quando Moratti compra la società da Ernesto Pellegrini. Allora i cori dei tifosi insultavano quest'ultimo ("Pellegrini vaffa...") e inneggiavano a Massimo: "Ora e sempre Moratti presidente". Un anno e mezzo fa lo stesso Moratti cede il 70% delle quote a Thohir, ma in realtà, nonostante le dimissioni rassegnate nello scorso mese di ottobre, non smette mai di essere "Il presidente", nell'immaginario del popolo nerazzurro e non solo. Infatti dietro alla decisione di esonerare Mazzarri e di richiamare Mancini c'è il suo zampino.
RITORNO AL FUTURO - Anche a livello contrattuale, Moratti non ha mai nascosto l'esistenza di una clausola "tifosi" grazie alla quale può riprendersi l'Inter a determinate condizioni. L'indiscrezione lanciata oggi dalla Gazzetta dello Sport conferma che l'idea c'è già anche se la smentita di Moratti è già arrivata, come previsto. Il piano per tornare al Massimo prevedrebbe un mix tra passato (l'aiuto di Pellegrini e Tronchetti Provera, già sponsor con Pirelli, appena passata in mani cinesi) e futuro, con l'intervento di fondi e investitori anglo-americani uniti all'utilizzo di una sorta di azionariato popolare, che rappresenterebbe una novità assoluta nel panorama del calcio italiano. Sì, perché al giorno d'oggi non basta più la figura da mecenate del primo Moratti, che in 18 anni di gestione spese la bellezza di quasi 1,3 miliardi di euro. Invece il nuovo progetto è legato a una proprietà mista. Parole d'ordine: "L'Inter è dei tifosi" e "L'Inter agli interisti". #Milionidinomi. Cosa ne penserà Thohir?