Intermania: polli in pasto ai lupi
Non c'è due senza tre. Dopo il pareggio nel derby col Milan e la vittoria sul Dnipro in Europa League, l'Inter passa in svantaggio anche a Roma, ma stavolta la rimonta non riesce e così arriva la prima sconfitta dell'era Mancini bis. L'analisi post-partita dell'allenatore è lucida e condivisibile in tutti e quattro i punti trattati:
1. GIOCO E ORRORI - "Abbiamo fatto qualche errore e su quelli dovremo lavorare, ma la sconfitta non cambia la nostra idea, siamo venuti qui per giocarcela. La cosa importante è ripartire dalle cose positive". E' vero: adesso l'Inter almeno prova a giocare a pallone, anche se non è facile impostare l'azione con due centrocampisti centrali come Medel e M'Vila, che ha pure il coraggio di infuriarsi per la sostituzione dopo una prestazione incolore. A livello difensivo si sono visti dei gravi errori, sia di squadra che individuali. Hanno sbagliato tutti: da Campagnaro a Dodo passando per Juan Jesus e capitan Ranocchia (nonostante il gol segnato). Nessuno è riuscito a prendere la targa di Gervinho, che ha fatto la differenza senza subire neanche un fallo. Se la Juve campione d'Italia prende un gol da Bruno Peres partito quasi dalla propria area di rigore, allora capita pure all'Inter di fare altrettanto con Holebas da metà campo...
2. SENZA ESTERNI - Ancora Mancini: "Questa squadra è stata costruita per un altro modulo, quindi è inevitabile che ci siano delle difficoltà. Non abbiamo esterni d'attacco, chi si sta adattando sta facendo bene. Abbiamo ancora un mese per cambiare le cose, poi vedremo". Tradotto: arrangiamoci fino al mercato di gennaio. Forse però nel frattempo sarebbe meglio adottare un sistema di gioco più adatto ai calciatori a disposizione, come ad esempio il 4-3-1-2 col centrocampo a rombo.
3. OBIETTIVO CHAMPIONS - "Proveremo a fare il massimo, vorremmo tornare in Champions League e sappiamo che ci sono due strade (arrivare terzi in campionato o vincere l'Europa League, nda). Adesso siamo in ritardo, ma i punti si possono recuperare". Giusto, la classifica è corta e la concorrenza è livellata verso il basso.
4. OSVALDO E ICARDI - Sempre Mancini: "Osvaldo ha fatto una buona partita. Non è stata una bocciatura per Icardi, giochiamo ogni tre giorni ed è normale alternare due ottimi attaccanti come loro". Anche se l'esperienza insegna che è meglio aspettare il risultato finale prima di lasciarsi andare a gesti eclatanti, come quelli rivolti al pubblico dell'Olimpico da Osvaldo, che per fortuna dopo il gol dell'ex non ha mostrato la maglietta 'Vi ho purgato ancora'. Chiudiamo col sorriso: evidentemente la visita fatta nello strip club in Russia ha fatto bene ai giocatori della Roma, che ieri sera avevano una marcia in più.