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  • Intermania: Perisic gioca sempre perché è il migliore, Ilicic fa tutt'altro

    Intermania: Perisic gioca sempre perché è il migliore, Ilicic fa tutt'altro

    • Cristian Giudici
    Inter-Atalanta 0-0. Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? A sette giornate dalla fine del campionato, i nerazzurri di Milano sono terzi in classifica con 5 punti di vantaggio sul quinto posto. Un buon margine, ma non del tutto rassicurante per la qualificazione alla prossima Champions League. Una pratica che l'Inter avrebbe già chiuso se avesse giocato per tutta la stagione da squadra com'è tornata a fare dopo il caso Icardi. 

    Lasciando da parte il rapporto coi tifosi (incitato dalla maggioranza dello stadio e insultato dalla Curva Nord, che oltre al nuovo capitano Handanovic ora dedica un coro pure a Nainggolan dopo non averli fatti per anni...), l'attaccante argentino "suda" per la maglia: domenica ha percorso quasi 11 km in campo, meno solo di Vecino e D'Ambrosio tra i suoi compagni. Forse anche perché ha già capito che, quando Lautaro recupererà dall'infortunio muscolare, dovrà lottare col più giovane connazionale per riguadagnarsi il posto da titolare al centro dell'attacco. 

    Rimasto a secco per la terza volta di fila (dopo Eintracht e Lazio) in casa. Dove nel 2019 in Serie A l'Inter ha raccolto 8 punti sui 18 disponibili in 6 partite con 4 gol segnati
    (2 alla Sampdoria e 2 alla Spal) e 4 partite senza andare in rete (era già successo contro Sassuolo e Bologna). 
     
    L'altro lato della medaglia vede l'Inter in testa alla classifica delle difese meno battute in casa tra i principali campionati europei: 7 reti subite come l'Atletico Madrid di Simeone (3 negli ultimi 12 turni interni), con 9 clean sheet per Handanovic. Portiere e difensori devono dividere il merito con il resto della squadra, attenta e compatta in fase di non possesso palla. 

    Per questo Spalletti non rinuncerà mai a Perisic. L'allenatore non è autolesionista: se lo fa giocare sempre, vuol dire che è il miglior calciatore a disposizione in quel ruolo. Anche nelle giornate in cui non ne azzecca una in attacco come l'altro ieri, il nazionale croato effettua un lavoro determinante in fase difensiva aiutando Asamoah. Quest'ultimo è reduce da una buona prova, lo dicono i numeri: primo per palloni giocati (104, il secondo è Miranda con 66), passaggi riusciti (73), recuperi (7) e falli subiti (5). 

    Dall'altra parte nell'Atalanta c'era l'uomo più in forma del campionato: Ilicic, che gioca nello stesso ruolo di Perisic (esterno offensivo, anche se sulla fascia destra e non a sinistra) ma con caratteristiche e compiti differenti. Gasperini non gli chiede di sacrificarsi in fase difensiva, così lo sloveno può sfruttare tutte le proprie energie per fare la differenza in attacco. Anche in questo caso parlano le statistiche del campionato. Ilicic ha numeri migliori di Perisic per gol (11-5), assist (7-3), dribbling riusciti (49-17) e falli subiti (54-10). Dati simili per occasioni create (44-42) e falli fatti (19-20). Invece il croato ha la meglio nei cross riusciti (26-7), contrasti vinti (18-6), intercetti (20-5) e respinte difensive (41-1). 

    La loro differenza si ripercuote anche sulle rispettive squadre: l'Atalanta ha il miglior attacco della Serie A con 64 gol segnati come la Juventus, 17 in più dell'Inter (47). Che però vanta la seconda miglior difesa del torneo con 25 gol subiti (dietro alla solita Juve con 20), 16 in meno dell'Atalanta (41). Detto ciò, per continuare il processo di crescita, proprietà e dirigenza sanno che in estate bisognerà rinforzare la rosa sul mercato. Non a caso sono già nel mirino nuove ali come l'olandese Bergwijn e il sogno (proibito?) Chiesa. 
     

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