Intermania: 'No' alla riconoscenza!
Massimo Moratti è sempre stato un presidente affezionato ai propri giocatori, figuriamoci ora che capitan Zanetti & C. lo hanno portato sul tetto del Mondo. Però la riconoscenza è un'arma a doppio taglio: da una parte può far aumentare l'attaccamento alla maglia dei calciatori, ma dall'altra rischia di mettere delle 'fette di salame' sugli occhi della società.
I tifosi possono (anzi, devono) essere grati a questa squadra ora e per sempre, mentre i grandi dirigenti hanno il dovere di non farsi influenzare dai sentimenti nelle loro scelte. Quindi gli uomini mercato nerazzurro sono chiamati a valutare solo il rendimento sul campo, senza guardare in faccia a nessuno.
Le ultime parole di Moratti ("La squadra è forte, è un peccato smontarla quindi vedremo di fare quello che è necessario per ringiovanire in parte il gruppo") rispecchiano alla perfezione questo dubbio amletico: dare ancora fiducia al gruppo storico oppure rifondare la squadra come ha suggerito Mourinho? Al momento tutti gli indizi sono a favore della prima ipotesi, più per necessità (economica) che per scelta.