Intermania: Moratti-Thohir senza fretta
La fretta è cattiva consigliera: rimasto scottato dalla trattativa non andata in porto con i cinesi, Massimo Moratti non vuole lasciare l'Inter a cuor leggero. Giustamente. Il presidente ha fatto, fa e farà sempre il bene dei colori nerazzurri. Pazienza se una parte dei tifosi, elettrizzata dalla prospettiva tutta da verificare di una ricchissima campagna acquisti sul mercato, non lo capisce e tifa per la cessione della società a Thohir.
L'indonesiano vuole la maggioranza delle quote, ma Moratti non cede e fa bene. Il presidente non vuole correre il rischio di vedere l'Inter fare la fine del Malaga, passato tre anni fa nelle mani dello sceicco qatariota Abdullah bin Nasser bin Abdullah Al Ahmed Al Thani, che ora ha chiuso i rubinetti lasciando il club spagnolo in difficoltà finanziarie con tanto di ritardi nel pagamento degli stipendi.
No, caro Thohir, noi non preghiamo affinché l'affare vada in porto. Se a Moratti interessasse solo il proprio portafogli e non importasse niente dell'Inter, la avrebbe già venduta. Invece lo farà solo a determinate condizioni: l'ingresso dei soci stranieri inizialmente con una quota di minoranza. Poi, magari dopo la costruzione di uno stadio nuovo che garantirebbe la permanenza degli stessi indonesiani nel medio-lungo periodo per poter raccogliere i frutti dell'investimento effettuato, potrà passare definitivamente la mano.