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Intermania: Milinkovic applaudito, ma per il salto di qualità gli serve Conte
Handanovic (300 presenze con l'Inter) ha subito un solo gol come quattro anni fa, quando la striscia positiva fu interrotta dal poker incassato contro la Fiorentina a San Siro. Sconfitta seguita da tre pareggi con Sampdoria, Juventus e Palermo. I prossimi due impegni in campionato sono proprio la trasferta di sabato a Genova e il derby d'Italia domenica prossima a San Siro. La difesa meno battuta d'Europa è ancora il punto forte: il portiere sloveno è protetto dal muro Godin-De Vrij-Skriniar. E ieri sera i due terzini hanno firmato il successo contro la Lazio: cross di Biraghi per il colpo di testa vincente di D'Ambrosio.
Il salto di qualità c'è stato a centrocampo: da Felipe Melo, Medel e Kondogbia a Barella, Brozovic e Sensi. Quest'ultimo ha cambiato la squadra nel secondo tempo entrando dalla panchina al posto di Vecino, il peggiore in campo. L'uruguaiano e Gagliardini danno peso e altezza, sempre utili nelle partite importanti, ma non riescono ancora a ingranare. Così l'Inter è pronta a tornare sul mercato, magari già a gennaio. Tra i profili seguiti con interesse c'è Milinkovic-Savic, uscito tra gli applausi del pubblico di San Siro. Il serbo della Lazio ha tutte le potenzialità per esplodere, ma non ha ancora compiuto il definitivo salto di qualità: per farlo gli servirebbe un grande allenatore come Conte...