Intermania: le mosse per ridurre il gap
Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? La stagione 2015/2016 dell'Inter va in archivio senza infamia e senza lode. Il quarto posto in classifica rispecchia la reale forza della squadra nerazzurra, che non è riuscita nell'impresa di qualificarsi in Champions League. Il partito degli ottimisti sottolinea i 12 punti in più rispetto all'anno scorso (67 a 55) e i 10 gol subiti in meno (38 a 48); i pessimisti evidenziano gli 11 punti in meno raccolti nel girone di ritorno rispetto all'andata (28 a 39) e i 9 gol segnati in meno della stagione precedente (50 - record negativo nei campionato a 20 squadre - a 59).
SOCIETA' - Appena finito il campionato, è già ora di pianificare il prossimo. L'importante è fare subito chiarezza in società, in panchina e in campo. Per quanto riguarda il primo aspetto, molto dipenderà dall'esito della trattativa con il gruppo cinese Suning, che ridisegnerà la divisione delle quote azionarie tra Moratti (auguri!) e il presidente Thohir.
ALLENATORE - La prima mossa in ordine di tempo è la conferma dell'allenatore: Mancini si è guadagnato il diritto di essere giudicato nella prossima stagione, quando potrà ripartire da una buona base dopo aver rivoluzionato la squadra. Altrimenti sarebbe come ricominciare quasi da zero per l'ennesima volta. Iniziare la stagione con un tecnico in scadenza di contratto non può e non deve essere un problema.
SQUADRA - Il principale obiettivo sul calciomercato estivo è cercare di non perdere nessuno dei big tra i calciatori di movimento: Miranda, Murillo, Kondogbia, Brozovic, Perisic e Icardi. Se (come sembra) il sacrificato sull'altare del bilancio sarà Handanovic, non bisognerà sbagliare la scelta del nuovo portiere: Sportiello o Sirigu rappresentano delle buone opzioni in questo senso. Già presi Banega ed Erkin a parametro zero, le nuove priorità sono un regista di centrocampo e un esterno offensivo per la fascia destra. I laziali Biglia e Candreva sono due elementi già pronti e rodati in Serie A, ma non sarebbero degli investimenti in prospettiva futura. Così come gli argentini Ansaldi o Zabaleta, preferiti a Vrsaljko o Widmer per il ruolo di terzino destro soprattutto soltanto per via del minor costo dei loro cartellini. Per non parlare di Yaya Touré, 33 anni e in evidente fase calante, nonostante abbia personalità da vendere.
CONCORRENZA - L'Inter deve pensare per sè e guardare in casa propria, ma è lecito sperare che le altre squadre di vertice compiano qualche passo falso. Difficile se non impossibile ridurre tutto il gap con la Juve, invece si può colmare la distanza con Napoli e Roma. Specialmente se dovessero perdere qualche pezzo pregiato del calibro di Higuain e Pjanic o Nainggolan.
@CriGiudici