Intermania: Lautaro espulso, Ronaldo no. Se Conte parlasse come Sarri...
Tornando alla partita di ieri, è doveroso fare una premessa. Handanovic ha ragione: non è colpa dell'arbitro se l'Inter non ha vinto. Però Manganiello è stato il peggiore in campo. Non per un episodio in particolare, ma per una direzione di gara con un metro di giudizio non uniforme. Gli stessi tipi di interventi sono stati fischiati da una parte e non dall'altra, così alla fine il numero di falli è pari (10-10). Con nessun cartellino per i calciatori del Cagliari e ben 6 per quelli dell'Inter: uno per Lukaku e due per Lautaro.
L'attaccante argentino viene accusato di aver perso la testa. Vero, ma la sua è una reazione umanamente comprensibile. Perché ha subito in silenzio per tutta la partita i falli che non gli sono stati fischiati e alla fine è esplosa tutta la sua rabbia repressa. A volte, quando si subiscono delle ingiustizie, è giusto ribellarsi all'autorità, anche a muso duro. Come ha fatto Cristiano Ronaldo allo scadere di Napoli-Juve. Ammonito per proteste dopo un fallo in attacco molto dubbio, il portoghese ha mandato a quel paese l'arbitro, che ha fatto finta di non vedere e non lo ha espulso. Così CR7 sarà in campo nella prossima partita di campionato contro la Fiorentina. Al contrario di Lautaro, che salterà per squalifica la trasferta di Udine e probabilmente anche il derby col Milan. Due pesi e due misure.
Stesso rischio per Conte, che ha già notato la differenza fra Torino e Milano. L'ex ct dell'Italia non si accontenta mai e non accetta un risultato diverso dalla vittoria: è la sua forza. Finora in questo campionato ha perso soltanto contro la Juve. Immaginate cosa sarebbe successo se avesse utilizzato le stesse parole pronunciate da Sarri dopo il ko di ieri sera a Napoli: "Se proprio devo perdere, almeno qui sono contento per questi ragazzi a cui sono e resterò per sempre affezionato". Apriti cielo.