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    Intermania: la carica dei campioni in carica

    Intermania: la carica dei campioni in carica

    • Cristian Giudici

    Campioni uscenti? No, in carica! La serata di Monaco è destinata a rimanere per sempre indelebile nelle menti e nei cuori del popolo nerazzurro, comunque vada a finire l'avventura europea di quest'anno. In soli 90 minuti l'Inter ha riassaporato tutte le sensazioni tipiche della propria storia ultra-centenaria. Siccome è impossibile descriverle a parole, ci limitiamo ad elencare dieci 'fotografie' della sfida epica tra campioni e vicecampioni d'Europa.

    1. Le assenze. Rispetto alla finale del 22 maggio a Madrid mancano i tre pilastri argentini, uno per reparto: il muro Samuel, capitan Zanetti e il principe Milito.

    2. L'illusione. Il vantaggio del solito Eto'o, il signore della Champions che bissa il gol segnato l'anno scorso a Londra, sempre in trasferta nel ritorno degli ottavi, contro il Chelsea.

    3. La papera. Esattamente come all'andata, Julio Cesar respinge goffamente un tiro da fuori di Robben e viene punito ancora da Mario Gomez.

    4. La demoralizzazione. Dopo il pareggio, l'Inter rischia il tracollo. Muller ribalta il risultato, poi Julio Cesar tiene viva la speranza con un paio di grandi parate su Ribery e Gomez.

    5. La mano di Leonardo. Per dare la scossa ad una squadra ormai spenta, il tecnico brasiliano getta nella mischia il connazionale Coutinho. La mossa non sembra geniale, ma alla fine si rivelerà azzeccata perché chi vince ha sempre ragione. Il gruppo è con Leo, che al gol decisivo viene sommerso dall'abbraccio della panchina.

    6. Wesley il cecchino suona la carica. Proprio dai piedi di Coutinho parte l'azione del pareggio: cambio di gioco sulla destra, dove Eto'o apparecchia per il diagonale di Sneijder che infila 'sottiletta' Kraft. Da questo momento inizia un'altra partita: al Bayern viene il braccino del tennista, mentre sul volto dei giocatori nerazzurri spuntano gli occhi della tigre.

    7. Eroe per caso: Pandev! Sì, proprio lui. Il destino ha voluto che a mettere la firma sulla vittoria sia stato proprio il macedone, oggetto delle imprecazioni dei tifosi fino a un attimo prima, quando aveva respinto un tiro di Sneijder destinato in rete. Dopo il gol, Goran si è tolto la maglia ed aveva la faccia di chi non ci crede neanche lui.

    8. Moratti alza le braccia al cielo. Al triplice fischio finale l'inquadratura pesca il presidente, che balza in piedi ed esulta felice come un bambino.

    9. Materazzi porta in trionfo Julio Cesar in lacrime. Il leader dello spogliatoio si prende in spalla il portiere brasiliano, che ringrazia commosso facendo il segno del cuore verso i tifosi.

    10. La bandiera del Giappone. Il sipario cala su Nagatomo, l'ultimo a uscire dal campo dopo aver mostrato al mondo i colori del proprio popolo colpito dalla tragedia del terremoto.

    Una cosa è certa: le emozioni che è in grado di regalare la Champions non sono paragonabili a nessun altro tipo di competizione. La Coppa dalle grandi orecchie unisce la rivalità interna del campionato all'orgoglio di essere Nazione del Mondiale. Il risultato è un coktail esplosivo che ti fa sentire vivo. Amici nerazzurri: questo è lo sport, questo è il calcio, questa è e sarà sempre la nostra pazza e amata Inter.

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